“Il Celtic s’è difeso con energia, noi tranne il gol abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare per vincere. Non possiamo rimproverarci più di tanto, siamo anche stati bravi a non concedere il contropiede si una squadra molto veloce”
. Il bicchiere mezzo pieno dopo gli occhiali inforcati col Celtic, dopo un possesso e una supremazia territoriale e nelle chance schiacciante, lo tracanna Gian Piero Gasperini a nome di tutta l’Atalanta: “Pochissime volte si vede un dominio del genere in Champions League, dove a dispetto dei giudizi pieni di presunzione nei pregara non esistono squadre di terza categoria, tanto che lo Shakhtar che noi avevamo battuto largamente ha perso dall’Arsenal solo su autorete e su rimpallo”, riflette l’allenatore nerazzurro. Che punta, nella sua analisi, anche sul fattore stanchezza: “La panchina, specie in attacco, per noi storicamente è determinante. Nell’ultimo spicchio di gara non è bastata: Retegui, Lookman e De Ketelare, col primo titolare sempre anche in Nazionale, non è che durante la sosta si siano mai potuti allenare. Ma del pari possiamo e dobbiamo accontentarci, perché non potevamo proprio fare granché di più. Anzi, sarebbe bastata una palla lunga ogni tanto per crearci difficoltà, ma abbiamo concesso quasi nulla a una squadra dalle ripartenze molto rapide”.
“Ci accontentiamo del pareggio, dobbiamo essere soddisfatti della prestazione. Hien e Kolasinac sono stati in dubbio fino a stamattina, Sead s’è procurato una distorsione alla caviglia lunedì a parte l’influenza. E’ uscito dopo aver stretto i denti, speriamo che sia finita la piccola serie di intoppi che rallenta la continuità delle partite – continua il Gasp -. In alcune situazioni è stato bravo Schmeichel, a volte ci ha fermati la sfortuna, sul palo o su tiri finiti addosso agli avversari. Ci sono mancate un po’ di precisione, velocità e condizione. Lo dicono sempre tutti che non prendere gol è fondamentale, ma dopo questo secondo 0-0 dico che sarebbe stato meglio un 3-2…”.
“Abbiamo esagerato coi cross nel primo tempo invece di entrare con più catene, invece lasciavamo un po’ da soli Bellanova e Zappacosta. Nel secondo tempo, all’opposto, abbiamo esagerato a giocare la palla in area: contro le squadre chiuse serve molta abilità e più qualità – chiude il tecnico -.
In Champions sono più delicate che in campionato, a Stoccarda penseremo a come fare la partita. Ripeto: squadre deboli non ce ne sono, incontriamo sempre o quasi chi domina il proprio campionato”.
Anche dallo spogliatoio si levano voci concordi al dopogara del mister, velate da un quid di delusione. “Il rischio di perdere dopo non essere riusciti a concretizzare le tante occasioni c’era, ma l’abbiamo evitato. Nelle mie due parate ho badato a respingere la palla il più possibile fuori dalla portata di possibili deviazioni – rimarca il portiere Marco Carnesecchi -. Per me è stata una grandissima prestazione, soprattutto dal punto di vista difensivo. Un lavoro di squadra che parte dalle punte. L’occasione più pericolosa in tre partite di Champions è stato uno schema da fermo dell’Arsenal”.
“Un punto positivo, si scende in campo per vincere e magari si domina come stavolta, ma senza segnare. Ho visto un grande spirito nel difendere come nell’attaccare – fa eco al riminese Ederson, scelto dall’Uefa come giocatore dell’incontro -. Abbiamo mantenuto la solidità e la continuità di gioco. L’atteggiamento è quello giusto: la delusione per i due punti persi non toglie importanza al punto conquistato”.
Per un brasiliano che filosofeggia, c’è un Mario Pasalic che s’è tenuto in canna, una su cinque precisamente sulla traversa, le occasioni più nitide dei bergamaschi: “Un pareggio frustrante anche se da accettare, quella palla presa da Schmeichel l’abbiamo vista tutti. Rischi non ne abbiamo corsi ed è un’ottima base, sarebbe bastato segnare nel primo tempo per cambiare la partita. Sono mancate lucidità e precisione in una serata in cui il pallone non voleva saperne di entrare. Il nervosismo nel cercare il gol nel secondo tempo ci ha frenati”.
RODGERS: CHE ORGOGLIO E CHE CORAGGIO DEL CELTIC!
In brodo di giuggiole, sul versante di chi ha evitato un ko che ai punti ci sarebbe stato tutto, l’allenatore degli Hoops, Brendan Rodgers: “Il Celtic ha sciorinato una concentrazione e una fase difensiva fantastiche contro la squadra che segna di più del campionato italiano. Proprio ciò di cui avevamo bisogno”, esulta il tecnico nordirlandese.
“Abbiamo avuto tanto coraggio concentrandoci sulla fase difensiva per un ottimo punto. Il Dortmund aveva dato sette gol a noi prendendone cinque solo nel secondo tempo ieri sera: dalle batoste si impara. Solo un 20 per cento delle partite si può controllare, due rigori contro e due deviazioni nostre ed eravamo già sotto di quattro al Signal Iduna Park, qui abbiamo adottato da subito le contromosse giuste – l’analisi dell’ex mister di Lookman al Leicester -. L’Atalanta ha efficacia e potenza negli ultimi trenta metri, ma sono orgogliosissimo della dignità e del coraggio dimostrati dai miei. Una linea difensiva a quattro perfetta. Valle dovrebbe essere un po’ più pulito, come tutti, con la palla tra i piedi, Trusty ha fatto molte respinte di testa, anche Scales se l’è cavata alla grande, anche Johnston ha giocato benissimo. Una fase difensiva fantastica e concentrata. Siamo al quarto punto in tre partite, abbiamo imparato la lezione contro un’Atalanta di livello che ha i nostri stessi punti. Mancano cinque giornate, sappiamo dove vogliamo arrivare a gennaio. E’ un pieno di fiducia per il presente e per il futuro”sp.
“Non so se la prestazione è stata pragmatica agli occhi della gente, ma ci dà tanta fiducia aver saputo difendere”
“Nel primo tempo l’Atalanta ha avuto più occasioni rispetto al secondo, col passare dei minuti abbiamo anche saltato il loro pressing riuscendo a essere più puliti nel fraseggio