Gollini 6

: cavallo di ritorno dopo il lungo infortunio, Farias gli dà il benvenuto scuotendo il palo di sinistra. Poi è calma piatta per circa un’ora, prima di respingere a pugni chiusi il fendente di Gyasi.

Toloi 6: l’Atalanta staziona prevalentemente nella metà campo ligure e il brasiliano, nelle retrovie, risponde presente quelle (poche) volte in cui viene chiamato in causa. Bello ma non altrettanto preciso il suo tentativo volante dal limite al minuto 54.

Romero 6.5: ingaggia un duello a suon di sportellate con Nzola, limitando il raggio d’azione dell’attaccante francese. Dominante al centro del reparto, si arrampica e fa suo qualsiasi confronto ad alta quota. Lottatore nato.

Palomino 6: Gyasi e Nzola sono le mine vaganti della formazione di Italiano ma l’argentino è solido e specialista in questo tipo di gare. Sul pezzo

Depaoli sv: saluta la compagnia dopo venti e rotti minuti, messo ko da un problema agli adduttori (25’pt Piccini 6: debutta ufficialmente con la maglia dell’Atalanta. Prova senza sbavature sulla catena di destra, con tanto di blitz aereo su cross di Gosens sul quale però avrebbe potuto e dovuto fare meglio (39’st Sutalo sv)

Pessina 6.5: negli scomodi panni di vice Freuler, inscena una buona prova contro la sua ex squadra. Ragioniere del centrocampo nerazzurro è promotore di calcio quando l’Atalanta deve costruire dal basso.

de Roon 6: recupero fondamentale il suo, soprattutto in ottica Liverpool. Non viaggia, logicamente, a pieni giri, ma il suo apporto in mezzo al campo è come sempre materia imprescindibile. 

Gosens 7: si divora ad inizio gara il potenziale vantaggio, depositando in curva con il piede meno nobile su intelligente scarico di Ilicic. Da subito ficcante in fase di inserimento, macina chilometri tritando la corsia di sinistra. Una crescita esponenziale da parte del tedesco che vede annullarsi dal VAR la prodezza mancina che avrebbe mandato avanti la Dea. Poi nel finale ecco il prodigio di Provedel a negargli il colpo da tre punti. 

Gomez 6: prova a disegnare calcio contro un avversario che lo prende letteralmente a calci. Trattamento rude quello della retroguardia spezzina, che ne limita il potenziale. (1’st Pasalic 5: Gasperini lo butta nella mischia al rientro dall’intervallo e lui finisce sul banco degli imputati, cestinando per due volte nel finale il doppio match ball a tu per tu con Provedel. Sprecone)

Ilicic 5.5: Gasperini gli rinnova la fiducia dopo il gol ritrovato con la maglia della nazionale. Lo sloveno, a passo cadenzato, alterna lampi a passaggi a vuoto. Benino, ma da lui ci si attende sempre benissimo (39’st Miranchuk sv)

Zapata 5.5: a cinque dall’intervallo si sveglia dal torpore e in girata pareggia il conto dei legni aperto in precedenza da Farias. Da quel momento il nulla: il doppio volo intercontinentale e le due partite giocate con la maglia della Colombia hanno presentato il conto. (22’st Lammers 6: subito protagonista quando chiama Provedel alla deviazione in corner. Un paio squilli tra le linee ma non abbastanza per indirizzare i tre punti verso Bergamo. Ingresso tardivo)

Michael Di Chiaro