Atalanta – Juventus 4-2 (2-1)ATALANTA (3-5-2):
Dajcar 7; Scalvini 6, Berto 6, Ceresoli 6,5; Oliveri 6,5, Sidibe (cap.) 8, Zuccon 6,5 (37′ st Roaldsøy sv), Chiwisa 6,5 (21′ st Giovane 6), Bernasconi 7 (26′ st Regonesi 6); Lozza 7,5 (26′ st Fisic 6), Omar Shakur 7,5 (37′ st Mediero sv). A disp.: 24 Sassi, 15 Hecko, 31 Saleh, 16 Muhameti, 36 Stabile. All.: Massimo Brambilla 7,5.
JUVENTUS (4-3-1-2): Scaglia 6; Savona 5 (33′ st Dellavalle sv), Citi 4,5, Nzouango 5, Mulazzi 6; Maressa 5 (9′ st Omic 6), Ledonne 4,5, Iling 6,5; Bonetti (cap.) 6 (21′ st Sekularac 5,5); Galante 6, Chibozo 6,5 (33′ st Turco sv). A disp.: 1 Senko, 32 Daffara, 13 Muharemovic, 19 Fiumanò, 21 Doratiotto, 16 Rouhi, 7 Hasa, 25 Mbangula. All.: Andrea Bonatti 5,5.
Arbitro: Fiero di Pistoia 6,5 (Castro di Livorno, Morea di Molfetta).
RETI: 10′ pt Omar Shakur (A), 33′ pt Bernasconi (A), 44′ pt Chibozo (J), 1′ e 2 st Lozza (A), 37′ st Turco (J).
Note: ammoniti Nzouango e Iling per gioco scorretto, Fisic per comportamento non regolamentare. Tiri totali 19-15, nello specchio 10-9, respinti/deviati 2-1, parati 6-6. Corner 7-6, recupero 0′ e 6′.
Zingonia – Contro una Baby Dea a ritmi da big non c’è Juventus che tenga. Che spettacolo questo Abdishakur Bashir Omar, sulle punte e a fil di palo, il ballerino del gol. E che perla di Lorenzo Bernasconi. La Primavera dell’Atalanta, dopo aver perso dalla beneamata alle soglie della pausa per le Nazionali, ritrova verve e scippa di destrezza la Vecchia Signora nel rendez-vous zingoniano come sempre a porte chiuse. Nulla di travolgente fino in fondo e score tenuto aperto per un po’, perché il bergamaschissimo Simone Lozza lo chiude imbracciando la doppietta in avvio di ripresa e tanti saluti. Adesso c’è la Champions dei vivai, la Youth League, l’antipasto dei big martedì a Villarreal alle tre del pomeriggio.
Al primo squillo alla cinquina col tracciante centrale di Chibozo in asse con Bonetti sul velo di Galante risponde Omar, doppiettista delle illusioni nel 3-2 sulla gobba dall’Inter all’esordio, che chiude troppo il destro convergendo da sinistra. Di suo Sidibe, superbo costruttore di gioco e sempre in grado di smazzarsi le due fasi, non può spaventare Scaglia (9′) incocciando con la sommità del capo l’angolo da destra di Oliveri, l’asse preferenziale da fermo, quindi tocca allo svedese aprire lo score al pari del piattone destro in buca sfruttando a rimorchio la conquista del fondo di Ceresoli. I nerazzurrini tengono meglio il campo e arriva alla conclusione pure il nuovissimo Bernasconi, il prestito della Cremonese che scollinato il quarto d’ora s’accentra a prendere palla caricando però più zolle che altro. Occhio ai break: Bonetti fa lo scavino sinistro per il diagonale defilato ma ravvicinato di Iling, Dajcar si salva anche sulla svettata imperfetta di Citi sul corner del precedente. No stress anche sul pallonetto poco oltre la metà del terreno della punta sinistra, due passetti indietro ed è presa ferrea; più insidioso il tuffetto a pugni distesi per impedire a Chibozo di arpionare il lancio del solito noto. L’altro acquisto di fresco Chiwisa, di suo, alla mezzora fallisce il raddoppio allargando incredibilmente a porta libera senza approfittare della respinta corta del portiere nemico sull’errore già gravino sottomisura del futuro sigillatore della pratica. Nella doppia occasione, è del nuovo laterale che tanto somiglia a Ruggeri la predica nel deserto, per di più col piede sbagliato.
Palloni persi altrui e transizioni conseguenti sono il leitmotiv dell’intero primo tempo, ma nemmeno Zuccon riesce a tramutarle in oro (sinistro centrale al 32′). Allora tocca all’erede di ruolo dello zognese parcheggiato a Salerno cogliere l’attimo trasformando nel diagonale perfetto il suggerimento del capitano ivoriano sull’ennesima costruzione dal basso ciccata dai bianconeri. Niente paura nemmeno quando Mulazzi, sovrappostosi nella catena di sinistra, non ce la fa a scardinare il lucchetto dell’estremo sloveno (38′), super invece nell’alzare sopra il montante l’ascensore di Nzouango chiamato da Iling dalla bandierina. La riapre la mezza suola del firmatario del bis, che devia il sinistro di Chibozo, raggiunto in area verso destra dall’imbeccata del compagno di linea sulla ripartenza secca dell’esterno basso a sinistra. Al rientro dal tunnel bastano due leggerezze altrui, altrettanti lanci-passaggi (il primo, con l’altro piede, dalla trequarti difensiva; un appoggio sul disimpegno corto di Ledonne, in seconda battuta) di Sidibe ed ecco che il bomber fatto in casa (Omar era dell’Uddevalla) estrae dal fodero il sinistro in corsa aprendo la breccia di Porta Pia e il destro sotto la traversa del poker sporco.
La cronaca comunque si riempie fino a tracimare. Botta centrale di Galante (3′), mega rimpallo con Scalvini che ci arriva malamente col sinistro, Chibozo a lato dalla distanza (6′), tempiata a lato di Oliveri (reinventato pendolino in assenza di Renault) nel gioco tra quinti, ancora lo svedesino-etiope ad arraffare senza angolare a sufficienza (8′) e Ceresoli al volo (18′) dopo la punizione crossata dell’altro mancino puro allontanata dalla difesa ospite. Del capitano piemontese la chance più pericolosa, al ventesimo su imbucata di Iling, un corridoio spalancato sullo specchio a cui il 2002 fra i pali sbatte la porta in faccia. Poco dopo Sekularac apre lo spiraglio da sinistra a Omic che calcia alto e largo di non troppo, ma a 11 dal novantesimo serve un miracolo di Scaglia per sventare la manita sul terzo tempo di Sidibe (replay al gong, stavolta da corner), sbucato dietro il blocco di Fisic e del mastino di Palazzolo a incornare il calcio franco di Oliveri dall’out destro. Dai e dai la Juve si ridesta e Turco in scivolata di esterno davanti al secondo palo la dimezza, grazie al vassoio da destra di Dellavalle e ancor prima all’impostazione lucida di Hasa. Tardivo, la partita è in ghiaccio, anche se ci sarebbe la testatina di Iling (traversone di Mulazzi) bloccata a terra da Dajcar: domenica 19 alle 10.45 si va in casa della Samp, al “Gloriano Mugnaini” di Bogliasco.
Simone Fornoni