La prima volta è sempre la più bella e la Sorisolese lo sa bene. Alla Polisportiva biancoblu, da dodici anni in Terza categoria, dispiace solo di non aver conquistato la prima promozione della sua storia (sebbene ancora ufficiosa) sul campo ma grazie ad un verdetto preso fuori dal rettangolo verde. Sono quattro i punti di vantaggio della squadra allenata da mister Sciammetta sul Brembate Sopra, dopo la diciassettesima giornata del Girone A di Terza, ultimo weekend di calcio giocato prima dello stop imposto da un nemico invisibile che toglie il fiato. Un nemico meschino, insomma. «Ci spiace perché il torneo è stato molto equilibrato e i valori in gioco simili – ammette Luigi Ghilardi, presidente della Sorisolese –, il mio primo pensiero è di dare onore ai nostri avversari perché la stagione è stata combattuta e avremmo voluto conquistarcela coi denti questa promozione. D’altra parte, non possiamo che ritenerci contentissimi per questo traguardo storico, stavamo dimostrando agli altri e a noi stessi un buon calcio e un’ottima intesa». A sei punti di distanza dai 40 conquistati sul campo dalla Sorisolese c’è il Valle Imagna, a sette l’Aurora Terno, a sottolineare le distanze risicate in graduatoria al momento dello stop del campionato, lo scorso febbraio. La società diretta da Ghilardi pensa – orgogliosamente – che la linfa di questo successo deriva dallo spirito che chiamano «di volontariato». «Nessuno prende un euro qui – precisa il presidente –. Non siamo gli unici ma qui otteniamo le nostre soddisfazioni lavorando l’uno per il divertimento dell’altro e questo ci rende un gruppo coeso, cementato anche dal carattere e dalla competenza del nostro mister Aldo Sciammetta».
I biancoblu, in attesa di sapere quando potranno tornare a calcare il prato del comunale, si affidano alla scaramanzia. «Anche per quanto riguarda i festeggiamenti, visto che vogliamo esultare solo quando ci sarà la sicurezza di poterlo fare, sia perché ufficiale sia perché non ci saranno rischi per la salute nostra e degli altri. Fortunatamente il virus non ci ha toccati da vicino ma in ogni caso abbiamo vissuto abbastanza male questo stop. Ci siamo fatti forza l’un l’altro, mettendo il pallone in secondo, se non in terzo piano. Festeggiare ci servirà per riprendere contatto con la realtà». In 17 giornate sono andati a segno 16 effettivi, a conferma di come il valore aggiunto della squadra sia il gruppo. «Infatti non voglio individuare qualcuno che ha contribuito più di altri al risultato che abbiamo raggiunto – evidenzia Ghilardi – e vogliamo riproporre questo spogliatoio per la prossima stagione. Già tre anni fa abbiamo giocato i playoff e iniziato un ciclo che culmina con la promozione, che per noi rappresenta il risultato più concreto di tre anni di lavoro con lo stesso gruppo».
CP