In conferenza stampa da remoto avrebbe dovuto esserci l’annunciato Tobias Lindelof, moloch della difesa ridisegnata a tre e vincente col tris contro il Tottenham in un modulo simil Atalanta. Invece vicino al tecnico Ole Gunnar Solsksjaer per il Manchester United in videoconferenza c’è Bruno Fernandes, mattatore anche dell’andata e assistman principe: “Muriel e Zapata, oltre che tra i tanti grandi giocatori nerazzurri a poterci mettere in difficoltà, sono anche miei amici – rimarca il portoghese con un sorrisone -. Il messaggio di Gasperini è passato e passa tanto: società e ragazzi hanno fiducia in lui. Del resto, chi se l’aspettava una squadra nerazzurra così in alto?”.
Quanto all’allenatore norvegese, la pretattica la fa da padrone: “A Bergamo come a Londra? Non voglio svelare il piano di gioco, ma possiamo ovviamente schierarci in modi diversi. Quel che conta sono i giocatori e la loro qualità, che prevale su qualunque sistema. Conta come i singoli interpretano il proprio ruolo, conta come Bruno Fernandes passa la palla a Cristiano Ronaldo”, precisa. Sui due big ex del campionato italiano, la risposta è netta: “Sono molto motivati, non devono dar prova di niente a nessuno, tantomeno all’Italia dove hanno giocato”, taglia corto Baby Face Assassin, killer del Bayern in rimonta in una finale rimasta agli annali. “L’Atalanta ha uno stile unico, ha sempre delle piccole cose per vincere le partite mettendo in difficoltà gli avversari e ne san creare un po’ a tutti. Noi la mattina della vigilia abbiamo avuto qualche acciacco, ma non gli darei importanza. In un club come il nostro capita che non pochi grandi giocatori debbano rimanere in panchina. Serve anche per essere motivati: l’atteggiamento mi rende molto contento”.
La guida dei Red Devils sa benissimo che a campi invertiti non furono rose e fiori: “Serve anche una vittoria fuori casa per passare il girone, sarà una partita molto difficile. All’andata De Gea ha fatto due parate eccezionali evitando che finissimo sotto 3-1 – continua -.
Vogliamo essere sempre più regolari e continui: non basta un solo buon risultato, dobbiamo concentrarci sui nostri progressi”. E Bruno il lusitano, amicissimo dei Cafeteros bergamaschi, se la cava così, senza l’imbarazzo di dover scegliere se avere due ali ai fianchi o due punte pure davanti (Cristiano e Cavani): “Con la qualità che abbiamo per me è facilissimo giocare dietro una linea d’attacco così, sono felice di giocare con tutti loro. Non ci mancano certo attaccanti, tra Greenwood, Sancho, Lingard, Rashford, il Matador e CR7 – la chiosa -. Crediamo in noi stessi e siamo fiduciosi in quel che facciamo, abbiamo reagito subito all’indomani dello 0-5 casalingo col Liverpool e contro il Tottenham abbiamo fatto il nostro lavoro. La Champions, però, è una competizione diversa”.