Argentina-Iran 1-0Argentina (4-3-3):
Romero 7.5; Zabaleta 6, Federico Fernandez 5.5, Garay 6, Rojo 6; Gago 6, Mascherano 6, Di Maria 7; Aguero 5 (32’st Lavezzi sv), Messi 7, Higuain 5.5 (32’st Palacio sv). A disposizione: Andujar, Perez, Alvarez, Maxi Rodriguez, Campagnaro, Orion, Augusto Fernandez, Basanta, Biglia, Demichelis. Ct: Sabella
Iran (4-2-3-1): Alireza Haghighi 6; Montazeri 7 Hosseini 7.5, Sadeqi 7.5, Pooladi 6.5; Teymourian 6.5, Nekounam 7; Shojaei 6.5 (32’st Heydari sv), Dejagah 7.5 (40’st Jahanbakhsh sv), Hajsafi 6.5 (43’st Reza Haghighi sv); Ghoochanneijhad 6.5. A disposizione: Ahmadi, Haddadifar, Ansarifard, Davari, Alnameh, Mahini, Beitashour, Rahmani, Beikzadeh. Ct: Queiroz.
Arbitro: Milorad Mazic
Assistenti: Milovan Ristic, Dalibor Djurdjevic.
Rete: 46’st Messi (A)
Note: ammoniti Nekounam (I), Shojaei (I)
Migliore in campo: Hosseini (I)
Stadio: Mineirao di Belo Horizonte
Il calcio può essere un sogno o un incubo, dipende dalle prospettive. Lo sanno bene i fenomeni dell’Argentina e i magnifici gregari dell’Iran. E così quello che per 91′ è il sogno di Hosseini e compagni, si tramuta in un tripudio al ritmo del tango. Il pareggio sembra scritto, e se c’è una squadra che meriterebbe i tre punti, è proprio l’Iran, granitico in difesa e pungente in attacco. Solo un illuminato può risolvere un rebus così intricato. E l’illuminato in questione si chiama Leo Messi, che quando tutto sembra finito, prende palla ai venti metri, trova lo spazio per mirare ed esplode una splendida pennellata che uccide i sogni degli eroi di Persia.
Possesso palla estenuante dell’Argentina nella prima mezzora, ma l’Iran non lascia varchi quando c’è da finalizzare. E così nel primo tempo le occasioni scarseggiano. Le più ghiotte sono comunque di sfumatura albiceleste: prima Haghighi è bravo a chiudere lo specchio della porta al Pipita, poi Garay di testa mette fuori di poco. La verve argentina finisce qui e nel finale di tempo ecco il primo raggio di luce iraniano, con Hosseini che sfiora il gol di testa sugli sviluppi di un corner.
Nella ripresa, come da copione, le emozioni arrivano. Caldo e umidità portano stanchezza e squadre più lunghe. All’8′ il primo grande squillo: cross di Montazeri, Ghoochanneijhad prende il tempo a Fernandez e impegna Romero di testa. E’ solo l’antipasto di quello che succederà al 22′: ancora Montazeri da destra, Dejagah anticipa Zabaleta di testa e questa volta il numero uno argentino si deve superare. L’Argentina trema ancora, sempre sulle palle inattive quando la prestanza fisica iraniana si fa sentire. Dall’altra parte Messi va a intermittenza e il solo Di Maria riesce a creare la superiorità numerica in attacco. La Pulce ci prova su punizione (esterno della rete), Rojo con un bel tiro dalla distanza (palla non distante dal palo). Sabella cambia l’attacco: fuori gli impalpabili Aguero e Higuain, dentro Lavezzi e Palacio. Proprio il codino interista impegna Haghighi sul primo palo, ma il portiere manda in corner. A quattro dal termine grande contropiede iraniano: Goochanneijhad, lanciato in profondità, chiama ancora Romero all’intervento super. Poi l’epilogo già descritto: tripudio albiceleste e ottavi in cassaforte, grandi applausi per un Iran che ha fatto sognare un’intera nazione. (MN)