L’Atalanta proverà a rovinare la festa alla squadra del momento, l’Inter. Servirà un’impresa, di quelle che entrano nella storia di un club anche perché l’ultimo successo atalantino in casa interista risale al 23 marzo 2014, quindi nove anni, due mesi e quattro giorni fa e nell’era d’oro gasperiniana mai una vittoria: tre sconfitte e altrettanti pareggi. Che sia la volta buona? Se l’Inter pensa alla finale di Istanbul, ma mancano ancora quindici giorni, l’Atalanta vuole consolidare il suo ritorno in Europa cercando l’impossibile. Del resto sognare allunga la vita, lo sostiene la scienza, e quindi si può fare. I nerazzurri, da un po’ di tempo, ci hanno abituato a prestazioni ondivaghe, nel senso che non convincono, sotto l’aspetto tecnico più che tattico, mai fino in fondo anche se ottengono risultati positivi. Eppure la Dea è sempre rimasta, ben salda, tra le sette grandi del campionato e le altre squadre, dietro, hanno mangiato solo polvere. Facciamo dei confronti sempre nelle partite fuori casa dove Gasperini ha collezionato nove successi, solo Spalletti (quattordici) e Sarri (dieci) hanno fatto meglio: a Napoli ha tenuto duro per un’ora, all’Olimpico con la Roma una vittoria di misura e un po’ fortunata, con la Lazio il più bel successo e la più bella prestazione del campionato, in casa Juve un 3-3 che poteva finire in gloria e col Milan una sconfitta senza attenuanti. Adesso tocca all’Inter. Tra le sette grandi della classifica la squadra di Inzaghi sembra quella più in salute, nel mese di maggio ha disputato, tra campionato e coppe varie, sette partite vincendone sei e perdendone una, domenica sera a Napoli dove ha giocato in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Certo, battere la Fiorentina, nella finale di Coppa Italia, non è stato facile ma Lautaro Martinez ha reso l’impegno più semplice. Simone Inzaghi sta dosando tutte le forze a sua disposizione, e anche Mkhitaryan è sulla strada del recupero in vista di Istanbul, e domani sera manderà in campo i suoi con il collaudato 3-5-2 seppur con interpreti diversi. A sua volta Gasperini potrebbe giocare a specchio ma con il 3-5-1-1 vale a dire Pasalic in aiuto di Hojlund con Lookman e Muriel in panchina. Altre frecce nell’arco non ci sono.
Giacomo Mayer