Martin Skrtel

ha abbracciato l’Atalanta nel primo pomeriggio, nonostante l’ufficialità da parte del club nerazzurro si sia fatta un po’ attendere, firmando in serata dichiarazioni bellicose ai canali ufficiali: “Fuori dal campo, con i compagni, sono molto disponibile, amichevole e gentile. In campo, invece, no”. Il difensore slovacco è sembrato immediatamente consapevole del proprio ruolo: “Devo essere aggressivo dando tutto me stesso per impedire all’avversario di segnare, mi hanno chiamato per questo – ha sottolineato -. Mi rimetto in gioco in Champions League dopo i bei tempi del Liverpool: per un calciatore affrontare sfide del genere è il massimo, per una società è un merito essere arrivata a potersele giocare”.

Il maturo mastino, svincolatosi dal Fenerbahce dopo tre stagioni, è contento della sua nuova meta: “Ho passato la giornata al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia e ho potuto constatare quanto siano all’avanguardia le strutture a disposizione dei giocatori – ha continuato -. Questa comunque è una squadra forte: se non sei forte e non proponi un bel calcio, non arrivi terzo nel campionato italiano, di cui mi hanno parlato i miei connazionali (Hamsik e Skriniar, NdR) che l’hanno affrontato. E se non sei forte non ti giochi anche la Champions”.

Skrtel ha confermato il ruolo decisivo della sua famiglia per indirizzare la scelta sui colori nerazzurri: “Sono sicuro che qui a Bergamo mia moglie Barbara (da lei sarebbe arrivato il via libera dopo tre giorni di corteggiamento tra società e difensore, NdR) e mio figlio Matteo si troveranno benissimo – la chiosa del classe ’84, compleanno il 15 dicembre -. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare coi miei compagni e anche di misurarmi in serie A, una competizione per me inedita”.