Atalanta – Lazio 1-1 (1-1)
ATALANTA (3-5-2):

Torriani 5; Tavanti 6, Ramaj 6,5, Maffessoli 5,5 (47′ st Armstrong sv); Gobbo 6,5, Steffanoni 7, Bonanomi 5,5, Riccio 7, Bonsignori Goggi 6 (35′ st Simonetto sv); Camara 6 (20′ st Artesani 6), Baldo 6 (20′ st Michieletto 6). A disp.: Bugli, Martinelli, Mencaraglia, Mensah, Mungari, Bilać, Arrigoni. All.: Giovanni Bosi 6.
LAZIO (4-3-3): Renzetti 7; Zazza 5,5, Bordon 6, Petta 6,5, Milani (cap.) 7; Di Tommaso 6,5 (47′ st Bigotti sv), Nazzaro 6 (47′ st Pinelli sv), Munoz 5,5; Serra 6,5 (31′ st Cuzzarella 6), D’Agostini 5,5 (24′ st Sulejmani 6), Balde Balde 6 (31′ st Gelli 6). A disp.: Gioele Bosi, Ferrari, Bordoni, Farcomeni, Marinaj. All.: Stefano Sanderra 6.
Arbitro: Leone di Barletta 6,5 (Cesarano di Castellammare di Stabia, Pizzoni di Frattamaggiore).
RETI: 13′ pt Riccio (A), 42′ pt Serra (L).
Note: pomeriggio afoso, spettatori 150. Cooling break 24′ pt, 20′ st. Espulso Bonanomi per gioco violento al 41′ st. Ammonito Riccio per gioco scorretto. Tiri totali 6-13, nello specchio 3-3, parati 2-2, respinti/deviati 0-4. Corner 2-7, recupero 3′ e 8′.

Alzano Lombardo – Da trequartista a mezzala, poco importa. A incidere è sempre e solo lui. Una forza ma anche il limite per una squadra alla ricerca dell’amalgama e degli equilibri. Si scrive Lorenzo Riccio, si legge cervello-tuttocampista-goleador. Ed è il suo terzo acuto in altrettante giornate, alle soglie della pausa dei campionati, a spianare la strada contro la Lazio all’Atalanta Primavera, anche stavolta però non in grado di dribblare lo scoglietto affiorante. L’infortunio di Torriani per il pari altrui con la stessa specialità è la punta dell’iceberg: il gioco c’è e la costruzione pure, figuriamoci la qualità, ma fa difetto sempre qualcosa, compresa la mancanza di controllo dell’arretratissimo Bonanomi che entra a falce su Di Tommaso e al ritorno in campo contro la Sampdoria non ci sarà. Secondo punto dopo quello a Sassuolo, tirando le somme, a ruota del ko interno all’esordio con la neopromossa Cremonese.

I frame del rompighiaccio: controcross da sinistra del 2008 Steffanoni, campione d’Italia uscente Under 16, sul primo tiro dalla bandierina di casa dalla parte opposta, gioco delle torri con Camara e incornata nel sacco. C’è cronaca, prima e dopo, benché piuttosto scarna fin oltre metà frazione. Al 3′ il futuro autore del vantaggio valido scaraventa in porta il pallone servitogli da Bonanomi dalla sua parte del dischetto, ma a dire di no è la sbandierata per posizione irregolare. La risposta di Balde sugli sviluppi del secondo angolo ospite, di Milani dalla destra, è un pretenzioso dritto per dritto da fuori area. Capitolini vagamente pericolosi nelle mischie da situazione inattiva, leggi accumulo di corner fino al tris appena scollinato il decimo, ma la successiva arride ai bergamaschi. Che non rischiano sull’accompagnata di fronte di Di Tommaso, scambiatosi di posizione con Munoz, in dirittura d’arrivo della mezzora, su cross di Milani dall’out. Di qua Steffanoni fa lo stesso a rientrare per la svettata del quinto di sinistra Bonsignori Goggi, male indirizzata. Due strappetti oltre il trentesimo il fallo in atatcco di Baldo su Petta vanifica il borseggio in corsa di Gobbo al capitano laziale.

Nulla sembra poter scalfire il controllo atalantino delle operazioni, finché il portiere di Pumenengo non s’intende col movimento in chiusura di Maffessoli e vola a vuoto sulla parabola mancina del solito Milani, atterrata giusto a favore dell’incornata di Serra pressoché senza stacco: 1-1 e tutto da rifare. Il botta e risposta in avvio di ripresa ha come protagonista Zazza, che prima non sfrutta un cambio di gioco alzando malamente di piatto mezzo metro più in qua dal vertice destro e poi se la fa soffiare in disimpegno da Bonsignori Goggi per lo scarico a Baldo: mirato l’angolino opposto (6′), volo di Renzetti e niente deragliamento dai binari della parità. I biancocelesti in giallo trasferta pescano il centravanti D’Agostino in torsione grazie alla scucchiaiata di Serra al decimo, ma la mira è un’altra cosa. Ne ha, proprio la stessa prima punta romana, di tacco nella fotocopia a pelo d’erba della grande manovra precedente (13′), con Torriani finalmente sul pezzo nello sbarrare il passo davanti alla diagonale poco profonda di Tavanti. Ben più pericoloso Gobbo che rientra dal fondo e sul sinistro, il piede debole, chiamando l’ultimo baluardo opposto alla sbracciata oltre il montante in punta di falangi. Se Balde Balde ci riprova invano dalla lunga, l’esordiente Nicolò Artesani viene beffato dal rimbalzo dell’attrezzo a rimorchio di Steffanoni al settantesimo inoltrato: non è un destro naturale, pallone alle stelle. Ultima chance vera di una partita un po’ affossata dal caldo tropicale.