di Matteo Bonfanti

Meglio del Tour de France perché l’organizzazione non lascia niente al caso, ma più bella della Grande Boucle perché si pedala tra amici e perché, dopo la fatica, si passano sei ore a mangiare e a bere divinamente e in allegria. Non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Invece, per fortuna degli oltre cento partecipanti, la Biciclettata c’è e migliora di anno in anno, come il buon vino,  il Calepino di Castelli Calepio, uno dei tanti protagonisti dell’evento andato in scena sabato sulle strade della Bergamasca.
La  Biciclettata è ormai una classica. E’ nata nell’ormai lontano 2006 per volere di Claudio Pezzotti del Ristorante Abbazia di San Paolo d’Argon e di Umberto Poletto della ditta Pmg di Trescore Balneario. Alla prima edizione erano una ventina di amici, ora fanno fatica a starci tutti nella foto di gruppo. Sette stagioni fa gli sponsor erano pochini, adesso, tra i supporters ci sono le aziende più importanti della nostra provincia. E molti dei titolari sono lì, in testa, a tirare il gruppo per oltre settanta chilometri.
Proprio come sabato. Partenza alle nove in punto dalla sede della Pmg di Trescore Balneario. Chi c’è, ama la bicicletta e sui pedali ci va appena può, così l’andatura è sostenuta. Si arriva alla salita del Polaveno, Iseo. In programma la cronoscalata, il momento agonistico della giornata. La spunta Fabio Finazzi, secondo Bruno Magri, terzo Emanuele Biava. Poi Marco Biava, Diego Barbetta, Massimiliano Magni, Diego Botta, Simone Pezzotti, Giordano Bonfanti e Mauro Loda.
Buffet di frutta per gli affaticati partecipanti e il gruppo riparte: obiettivo il Calepino, incantevole azienda vitivinicola a Castelli Calepio. A mezzogiorno e mezza la festa può cominciare. Ed ha due mattatori d’eccezione: Claudio Pezzotti e Matteo Vezzoli, che, insieme a Marco Valle, impegnano ogni momento libero da giugno a settembre per fare della loro Biciclettata un giorno irripetibile, da tenere nel cuore, da desiderare. A pensarla così non siamo solo noi, ma anche un campione del calibro di Paolo Lanfranchi, uno che ha fatto Giro e Tour e che da tre anni non si perde un’edizione della pedalata di Claudio. «E’ sempre una giornata fantastica – racconta -. Si va in bicicletta, si mangia bene, si sta tra amici, si ride e si scherza. Cosa si può volere di più?». Le frasi dell’ex professionista sono le stesse di tutti i presenti, molti, a tavola, con la famiglia. E’ il caso di Tarcisio Vavassori che, dopo la faticaccia, chiacchiera col figlio Daniel che ha la fidanzata  Cristina tra le miss che stanno premiando gli sponsor. Sono tanti, ma li citiamo tutti: Pmg, Omb, Ristorante Abbazia, Osmi, Il Calepino, Helinor, Pizzeria Ivan, Ar Group, Pedretti Serramenti, Cycle Classic, Osteria Bacco Matto, Mediflor, Carpenteria Metallica Rubbi, Du Pont Vamac, @Dcycling, Ps Security, Amaglio Distribuzione Alimentari, Rosti, Inox Mecc, Gom-Fer.
Matteo al microfono fa straridere, Claudio fa il regista e si va avanti con i premi: alle due ragazze che hanno partecipato (Lisa e Patrizia), agli uomini della security, al dottor Leoni, medico della corsa, a Ciccio e Omar, i due chef, al partecipante più giovane. E intanto si mangia. E a fare la parte del leone è una deliziosa paella bergamasca.
Tra un piatto e l’altro si arriva al momento più bello, la consegna dell’assegno di duemila euro alla signora Daniela Poletto, rappresentante dell’Associazione Bianca Garavaglia di Milano. Da anni si batte contro i tumori dei bambini e i rappresentanti della Settima Biciclettata la premiano con i duemila euro raccolti nella giornata. Serviranno per le cure mediche di tanti bimbi che soffrono.
Tutto finito? Neppure per sogno. Ci sono gli amici, c’è la musica. Tornare a casa è impossibile. Così la festa va avanti a oltranza, tra un brindisi e un pezzo di formaggio, tra una visita delle cantine e una battuta di Matteo. Tutto bellissimo, come dice Maurizio Azzari,  maestro di tennis e di nuoto, aficionados della manifestazione. «Tante persone le vedo solo qui ed è un piacere. Grazie agli organizzatori per questa pedalata indimenticabile».

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