Boccata d’ossigeno per Ponte e Tritium. Ritorna sugli scudi la Real Calepina, ma la copertina per il sedicesimo turno, il penultimo dell’andata, va ancora una volta al Brusaporto, mentre sprofondano Scanzo e Caravaggio. Brodo caldo per il Villa Valle, reduce dal cambio della guida tecnica. Prosegue imperterrita la marcia dei ragazzi di “Pippo” Carobbio, i quali archiviano l’immeritata sconfitta con il Seregno del mercoledì precedente prendendosi lo scalpo di un’altra contendente di grosso calibro, il Desenzano Calvina. Decide, attorno alla mezzora, il lob dal limite scagliato da Seck, per il più classico dei gol della domenica, ma è soprattutto la prova di sostanza offerta dal Brusa che lascia trasparire ottime sensazioni. Il collettivo gira che è una meraviglia, trovando in ciascun interprete, titolare o subentrato che sia, l’abnegazione necessaria per fare male, quando serve, e per soffrire, quando inevitabilmente l’inerzia reclama un atteggiamento più guardingo. Solo nella ripresa il Desenzano Calvina, privo dell’ex Mapello Mauri ma in aperta serie positiva, ha impensierito realmente Gavazzeni. Al triplice fischio il successo esterno dei gialloblu vale da consacrazione al cospetto di una diretta rivale, peraltro indiziata per un ruolo di primissimo piano nell’economia del campionato. Dunque quota-salvezza sempre più vicina: raggiunto quell’obiettivo, senza gli assilli legati alla graduatoria e con il mantenimento di questi standard, ipotizzare un Brusa in lotta per un posto nei playoff non apparirà certo un reato.
Nella domenica nera dei portieri, torna in auge la Real Calepina, che approfitta di un madornale svarione difensivo per imporsi sulla Virtus Ciserano Bergamo. Sull’innocuo cross di Valois, Colleoni stecca la presa e Nessi devia sfortunatamente la sfera nella propria porta. Poi escono la voglia e il buon momento di forma dei ragazzi di Ivan Del Prato, ma dopo alcune domeniche da incubo la difesa del Real torna il fortino di inizio stagione, aggrappandosi alla consueta certezza targata Roberto Gherardi. La porta di casa resta quindi inviolata e i ragazzi di Simone Carminati, pur senza chiudere la contesa – palo nel finale di Lussignoli – festeggiano tre punti che consentono l’aggancio sullo Sporting Franciacorta.
I franciacortini impattano con il Villa d’Almè, riprendendo i giallorossi nel finale di primo tempo grazie al guizzo del solito Saporetti. Il Villa, dal canto suo, non è dispiaciuto, per applicazione e motivazione, portando in luce l’ultima new entry del mercato, Edgar Albani, centrocampista classe 2001 di scuola atalantina, nonché autore del gol del momentaneo vantaggio. Lungi dal ritenere guarita la creatura, un segnale di inversione di rotta, dopo la separazione consumata con Marco Bolis e il ritorno di Giovanni Mussa, c’è stato.
Nei bassifondi, chi comincia a trovare tangibili riscontri dal cambio dell’allenatore è la Tritium, con Mauro Calvi che strappa il secondo successo consecutivo della propria gestione. Allo Stadio “La Rocca”, Caferri fa il Maicon della situazione pennellando al bacio per l’inzuccata vincente di Artaria e la pratica-Sona è così risolta, dopo l’uno-due consumato, a cavallo dell’intervallo, tra Personé e Strada. Prosegue la risalita degli abduani, che, dopo il successo nello scontro diretto con lo Scanzo, approfittano di una caduta, se possibile ancor più fragorosa, degli uomini di Valenti, piazzando il sorpasso.
I giallorossi, infatti, cadono senza attenuanti al “Tassara” di Breno, incappando nella giornata storta di Berardelli e di tutto il reparto difensivo. Valga solo da parziale recriminazione il palo colpito, sull’1-0, da Comelli: il raddoppio camune è frutto di un episodio da cinema-horror e nel secondo tempo, di fatto, non c’è più partita. Il 3-0 finale impone una riflessione più ampia, anzitutto davanti al modesto impatto fin qui concesso dalle svariate operazioni concluse nel mercato invernale.
Di tutt’altro tenore la prestazione monstre del Ponte San Pietro, che espugna il campo della super corazzata Crema, favorendo nel contempo il primo vero tentativo di fuga del campionato, quello della capolista Seregno. Al “Voltini” apre il giovane Salvi, a coronamento di una giornata che ha visto esordire, per la prima assoluta da titolare, Luca Bonassi, classe 2004, con un puntuale colpo di testa che condanna l’uscita a vuoto di Ziglioli. Nella ripresa, Ferreira Pinto fa il Belotti della situazione: il calcio di rigore è respinto dal portiere, ma la ribattuta diventa nuovamente preda del brasiliano che insacca il raddoppio. Dopo il gol in mischia di Gianola che riaccende le speranze cremasche, nel finale un assolo di Capelli, con nuove evidenti responsabilità dell’estremo di casa, chiude la pratica. Per il Ponte, dieci punti nelle ultime quattro uscite e zona-salvezza diretta, aperta ad ora dal Sona, distante una sola lunghezza.
Il Rinascimento targato Tritium inguaia la posizione del Caravaggio; il nuovo fanalino, in solitaria, del girone B. I ragazzi di mister Terletti non demeritano, contro il Fanfulla, ma sono condannati dagli episodi, oltre che dagli ex di giornata, potendo solo sfiorare una rimonta che non si concretizza. Bangal dimostra di aver indovinato il cambio di maglia, occorso soltanto pochi giorni prima, regalando ai bassaioli il vantaggio, ma il “Guerriero” non ci sta e nel recupero del primo tempo impone il sorpasso grazie all’ex più atteso, bomber Ciro De Angelis, per il 2-1 lodigiano. Nella ripresa, prima il rosso comminato a Viola e infine il penalty trasformato da Brognoli sanciscono un gap incolmabile, nonostante il gol dell’illusione siglato nel finale da Borgogna.
Nik