Sono giorni di grande tensione in casa Fanfulla, dopo l’allontanamento del Direttore Generale Andrea Luce da parte del presidente Barbati.
“Si è ritenuto opportuno nell’esclusivo interesse del Fanfulla sollevare il signor Andrea Luce dall’incarico ricoperto sino a oggi e ciò a seguito di condotte dello stesso contrarie alle regole di correttezza” aveva dichiarato il massimo dirigente del club a “Il Cittadino”.
Oggi, in conferenza stampa, è arrivata la pronta replica dell’ex dirigente sollevato dall’incarico lo scorso 4 maggio.
“Non ci sono state strette di mano o promesse, ma un accordo firmato. Abbiamo sottoscritto un contratto dove si diceva che Barbati si impegnata ad utilizzare suddetti fondi all’unico scopo di ridurre la posizione debitoria del Fanfulla accumulata verso fornitori, calciatori, collaboratori. Ma anche Erario e imposte non versate principalmente attinenti all’IVA. Non invento io le parole, Barbati mi presentò come nuovo socio. Ma la prima bozza di bilancio contabile arrivò soltanto il 1° aprile. E la situazione era ben diversa da quella che ci era stata venduta”. La posizione di Luce, riportata da paolozerbi.com, sull’inizio della sua avventura in quel di Lodi.
Poi la rottura improvvisa.
“Avevamo già versato 172 mila euro prima di dicembre, ovvero l’80% di quanto previsto nel contratto. Abbiamo anche proposto di intervenire per ripianare tutta la situazione, prendendoci a carico i debiti e le spese che la società doveva affrontare per finire la stagione. Ma a questo punto senza la partecipazione di Barbati. A questo punto è nata la diatriba, ma la revoca del mio incarico è arrivata per delle normali dichiarazioni rese ai giornali. Per di più per sola decisione di Barbati, senza una delibera del consiglio. Ritrovandoci accusati di scorrettezza e malafede”.
Una situazione molto intricata che finisce inevitabilmente per condizionare il finale di stagione del Fanfulla, attuale seconda forza del campionato a -6 dalla capolista Seregno.
MDC