Senza una goccia di sudore in più per avere la meglio sul malcapitato Parma. L’Atalanta ottiene un’altra vittoria casalinga, sfiora la goleada anche stavolta sapendo di non buttare ulteriormente energie perché è già alle porte il confronto con il sorprendente Benevento di Pippo Inzaghi, con l’ottavo gol di Muriel, il sesto di Zapata e il quinto di Gosens. I nerazzurri, quindi, hanno voluto sfruttare al meglio il doppio confronto casalingo ottenendo, peraltro senza fatica, il massimo di punti e un’altra caterva di gol. Non cambia la posizione di classifica ma la rincorsa continua, confermando, se ce ne fosse stato bisogno, il periodo d’oro cominciato a Liverpool. Da quella trionfale serata, solo l’inciampo col Verona pochi giorni dopo, il pari con i danesi, la vittoria ad Amsterdam, poi quattro successi, tutti in casa, due pareggi con la Juve e col Bologna. Insomma l’Atalanta di sempre, di tutte le recenti stagioni di gloria.
Il confronto col Parma era da prendere con le molle. Una partita che poteva presentare qualche difficoltà in più per svariate ragioni. I gialloblu si sono presentati a Bergamo con un curriculum allarmante. Zero vittorie da sette partite, un gol realizzato nelle ultime cinque e, soprattutto, una classifica da bassifondi. E come corollario, non secondario, una squadra falcidiata da infortuni con Liverani sull’orlo di un esonero. E si poteva correre il rischio di prendere la partita sottogamba anche se il 2-2 di Bologna ha insegnato parecchio ai nerazzurri. L’Atalanta ha fatto scorrere il primo quarto d’ora per avere la meglio sugli avversari, infatti al 16’ Ilicic con un lancio spettacolare ha pescato Muriel, sul filo del fuorigioco, che si è inserito tra due difensori gialloblu ed ha infilato Sepe. Poi il controllo della partita con i nerazzurri che avevano il pallino del gioco senza particolari problemi mentre il Parma, benché in svantaggio, continuava a tenere due linee compatte e chiuse cercando di rilanciare verso Inglese, quasi sempre anticipato da Palomino. A centrocampo Freuler costringeva Hernani ad indietreggiare e De Roon non aveva problemi di fronte a Sohm. Pessina, poi, si muoveva in modo incessante con i suoi inserimenti offensivi. Intanto continuava la sfilza di infortuni muscolari per il Parma: prima usciva Karamoh sostituito da Mihaila, poi Gagliolo rilevato da Pezzella. Insomma un primo tempo di pieno controllo anche se mancava l’affondo decisivo, del resto il Parma riusciva a costruire solo un contropiede con Mihaila all’ultimo minuto del primo. Nella ripresa subito Zapata per Muriel e dopo quattro minuti una riuscita combinazione tra Pessina e Gosens mandava in gol Zapata. Al quarto d’ora il terzo gol: Malinovskyi, entrato al posto di Ilicic, scambiava con Zapata, Hernani sporcava il pallone liberando Gosens pronto a realizzare il 3-0. Finiva qui la partita. C’è stato il tempo per vedere all’opera Joakim Maehle, ottimo l’esordio, Miranchuk e nel finale anche Caldara che ha sfiorato il gol del 4-0 su angolo di Malinovskyi nei minuti di recupero.
Giacomo Mayer