CORTENUOVA –

Quarant’anni e non sentirli. Un lungo viaggio nel calcio dilettantistico avviato nel lontano 1973, che celebra oggi un nuovo appuntamento con la storia. La Cortenuovese spegne quaranta candeline, con quel carico di emozioni tipico di chi sa di avere costruito qualcosa di importante. Riavvolgere il nastro di vita biancorosso vuol dire rituffarsi in pieno negli anni Settanta, quando tutto ebbe inizio grazie ad un gruppo di cosiddetti temerari. E la mente va subito ai fratelli Lamera, ai Battaglia, ai Cucchi, ai Cortinovis, ai Vezzoli, ai Gesti, ai Busetti, ai Venturelli, ai Maffi e ai Piana, gente unita con il solo scopo di creare dal nulla quella che da lì a poco si sarebbe chiamata Polisportiva Cortenuovese. Anni gloriosi quelli, dove i calzini abbassati sulle caviglie e i lunghi basettoni alla moda la facevano da padroni, come ricorda l’attuale direttore generale Roberto Cucchi, che in quel periodo cominciò la sua militanza nel settore giovanile: ”Personalmente ho debuttato nel vivaio a otto anni e oggi sono orgoglioso di essere ancora lì, su quei campi leggermente trasformati dal progresso, insieme ad Adriano Maffi, l’attuale magazziniere.  Lui è una delle icone di quei tempi, quando andavo allo stadio la domenica pomeriggio e ammiravo le sue giocate insieme ad altri giocatori simbolo come Baracchi, Filisetti, Ghironi, Busetti, Recanati detto Ghiggia, Venturelli, Lamera, i fratelli Manenti: a modo loro erano i nostri miti”. Poi sono arrivati gli anni Ottanta, con volti nuovi che lasciarono il loro segno indelebile. “Quelli furono altri anni storici – presegue Cucchi -. Ricordo l’arrivo agli allenamenti di pezzi grossi del calibro di Bonacquisti, Filisetti, Paloschi, Balestra e altri, allenati da Franco Bertoli e dal mio primo mister Damini di Romano, colui che mi convocò per la prima volta nella squadra maggiore: quella per me fu una notte insonne. Poi, da titolare, ho visto tornare i tre assi che han girato la “Bassa” con enorme successo:  Noce-Cela-Oliviero, tutti e tre Lamera.  Era il periodo dove ancora il giovane doveva guidare il gruppo nel riscaldamento, dove questi assi arrivavano con le scarpette tacchettate in una borsetta di plastica”. Il lungo percorso giunge poi agli anni Novanta, contrassegnati da un gruppo di amici innamorati del pallone, agli ordini del sapiente tecnico Gianni Battaglia. ”Qui è impossibile non menzionare Zappella – nostro attuale diesse -, i fratelli Piceni, Longhi, Rizzi, il mitico Corda, il portiere Garavelli ancora oggi con noi, Enzino e Brunetto, Doria e Santinelli: davvero una grandissima squadra. Nonostante la retrocessione di quel periodo, venne formata subito un’altra compagine formidabile con un gioco alla Sacchi, allenata dal trio Torri-Camillo-Terenzio: grande calcio e grande divertimento”.  A seguire ecco profilarsi un periodo di transizione dove il principale testimone è Diego Baglioni, ancora oggi impegnato nelle giovanili biancorosse. ”Mi preme sottolineare – precisa il direttore generale – che sino al 2005 il presidente è stato Franco Gesti, grande appassionato e innamorato della Cortenuovese, con dirigenti capaci come Pino Battaglia, Benvenuto Bianchi, Gigi Peperi, Aldo Martinelli,  oltre ai guardalinee storici Achille Busetti ed il rimpianto “Tofen”. Sono fiero di essere stato uno dei grandi capitani ad indossare questa maglia”.  Il presente, invece, parla di una società ancora coinvolta a trasmettere ai tanti ragazzi del vivaio i valori veri di uno sport affascinante come il calcio, partendo ovviamente dalla Prima squadra, ossia il punto d’arrivo e il modello da imitare per i più giovani. ”Dal 2005 è storia nuova, con un po’ troppo interesse per il “Dio Euro” e magari un po’ meno per la passione. Dietro una scrivania comunque mi confronto sempre col passato e sottolineo che alcuni personaggi potrebbero tranquillamente essere trasportati in quelle squadre per cui tifavo e che sono il nostro orgoglio: Rubini e capitan Nossa sono gli esempi migliori. In loro mi rivedo quando entravo in campo e giocavo: non c’erano altri motivi, solo passione. Con il Presidente Venturelli, il segretario Bresciani, il dirigente Ghilardi, Nozza e Maffi alla logistica, Nicole alla segreteria e insieme a tutti i nostri istruttori, oggi stiamo cercando di proporre in versione moderna quello che i nostri predecessori hanno allestito con sudore e fatica”.  E la chiusura delle riflessioni di Cucchi, come in una grande opera che si rispetti, non poteva che essere dedicata proprio a coloro della grande famiglia biancorossa scomparsi prematuramente. ”A Francesco Lamera, Angelo Lamera,  Giovanni Baroni, Angelo Mandelli, Angelo Bresciani, il mitico “Meara” e a tanti altri, ovunque essi siano, va un ringraziamento ed un ricordo particolare”.  Buon compleanno cara e vecchia Cortenuovese.
Norman Setti