Bergamo
– Momento delicato per il Brembo, squadra impegnata nel girone A di Seconda categoria, chiamata a rincorrere, per il secondo anno consecutivo, il dichiarato obiettivo della salvezza. Da due settimane siede sulla panchina gialloblu Giovanni Calsana, in sostituzione del grande protagonista della stagione scorsa, culminata nella prima storica salvezza strappata in Seconda: Paolo Pesenti, dimessosi per problematiche legate al lavoro. Con 24 punti conquistati, frutto di sei vittorie e altrettanti pareggi, e il quint’ultimo posto in graduatoria, in coabitazione con il Locate, la situazione non appare così critica, eppure non è un mistero che la squadra abbia lasciato per strada quegli ingredienti più consoni a un gruppo storicamente esiguo ma ben amalgamato come quello gialloblu: la compattezza, e la voglia di non arrendersi mai. Con l’addio di Pesenti, maturato anche con l’intento di garantire una scossa a tutto l’ambiente, la società ha optato per la soluzione interna, con Calsana e il vice Claudio Fabbris nei panni degli ottimi conoscitori dello spogliatoio e di tutte le componenti, ma con il cambio della guida tecnica gli effetti permangono modesti: dopo il pari con il Medolago, ecco servita domenica scorsa un’altra sconfitta, pesante per quanto forse eccessiva, contro il lanciatissimo Mozzo. Il gioco dei brembani non si discute, ma a finire sul banco degli imputati è, insieme a qualche lacuna di troppo sulla fase difensiva, l’aspetto motivazionale, specialmente per quel che riguarda i più giovani. Troppa rassegnazione, e remi riposti in barca troppo in fretta, quando, a ben vedere, la squadra dispone di tutti i mezzi per una chiara inversione di rotta. Non si spiegano altrimenti alcuni risultati ottenuti all’andata: le vittorie negli scontri diretti con Amici Mapello e Pontida, e altrettanti successi di prestigio con Roncola e Real Borgogna. Pur senza la dovuta continuità, le avvisaglie di gioco e organizzazione non sono mai mancate, così come il conforto di una classifica che, per quanto peggiorata negli ultimi tempi, non ha mai voltato le spalle al Brembo. Serve soltanto crederci, crederci sempre, perché è con la compattezza e con l’unità d’intenti, che una piccola ma collaudata realtà come quella gialloblu può rincorrere l’agognato obiettivo: la seconda storica permanenza consecutiva in categoria.
Nik