Il nostro calcio giocato perde un piccolo grande gigante, Nicola Guariglia, classe 1985, attaccante, seconda punta col numero dieci incollato addosso, classe e fantasia come se piovesse e quel vizietto del gol fin dalla scuola calcio. Nico l’aveva sussurato agli amici di sempre all’inizio dell’estate scorsa “faccio l’ultima stagione e la faccio nel migliore dei modi, in squadra con mio fratello, e poi chiudo la carriera”. Da qui la trattativa del ds del Ranica, il mitico Ottone Mesti, per strappare il gemello Andrea al Gorle e riunire i due Guariglia, incredibili in campo insieme perché in grado di trovarsi persino ad occhi chiusi, decisivi ancora una volta in questo 2022-2023, bravi a traghettare al successo del Girone B di Seconda una rosa va detto molto competitiva, ma che partiva come matricola della categoria. Più ancora che Andrea, neoacquisto, comunque straordinario, leader assoluto della mediana, Nicola, protagonista in gialloblù anche nella scorsa annata, uomo squadra, fondamentale all’interno dello spogliatoio, all’occorrenza anche vice allenatore, oltre che bomber unico, otto reti in campionato, l’ultima ieri, conclusione chirurgica dall’altezza del dischetto diretta nell’angolino, una più bella dell’altra, nonostante i mille acciacchi che lo hanno tormentato fin dall’inizio di questa stagione.

Matteo Bonfanti

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