di Evro Carosi
Più lo osservo e più mi convinco che per superare la crisi il nostro calcio dovrebbe tornare ai contenuti. Per essere più chiaro: tutto quanto concorre a far entrare la palla in rete è un contenuto, il resto è aria fritta.
Cerco di fare alcuni esempi: Balotelli che dribbla tre avversari e va in rete, fa parte dello sport calcio, ma Balotelli che non incontra la ministra è un semplice pettegolezzo. Veder giocare la Juventus di Conte è indubbiamente uno spettacolo, ma sentire i nuovi acquisti che, in una sorta di iniziazione coatta, si affrettano a dichiarare che gli scudetti sono Trentuno, non è calcio, ma ricorda invece un certo stile di propaganda utilizzata in un passato fortunatamente ormai remoto.
Del resto lo stesso modo di operare della triade non avrebbe dovuto mai far parte del calcio inteso come sport, ma piuttosto di un semplice spettacolo che, come tale, ammette anche la finzione.
Il contorno è diventato più importante del piatto principale, un po’ come se i nostri figli venissero grandi mangiando solo le patatine evitando la bistecca. Un grande come Andrea Pirlo è un bel taglio di carne, mentre Caressa, che un paio di volte la settimana è costretto ad inventarsi almeno un neologismo, è una patatina fritta.
Ma se tutte queste comparse dello sport calcio sono riuscite a rubare il posto all’attore protagonista qualche motivo deve pur esserci e io, che oggi non ho niente di meglio a cui pensare, mi sono posto alcune domande.
Gli ultimi venti minuti di una partita o forse più, sono forzatamente giocati a ritmo blando, non sarebbe meglio consentire un numero illimitato di sostituzioni?
Quale atteggiamento deve tenere l’arbitro se non vuole spezzettare il gioco? Lasciar correre su ogni spinta da dietro, che comunque interrompe il gioco, o fischiare il fallo?
Non sarebbe meglio introdurre il time out, anziché vedere gli allenatori urlare, sbracciarsi e farsi cacciare dal campo?
Tutti i gol, compresi quelli di culo, valgono uno. E’ giusto?
Forse queste modifiche risulterebbero più inutili di Bergomi e Caressa, ma è anche vero che il calcio è vecchio di oltre cent’anni così come il suo regolamento e che qualcuno prima o poi dovrà tenerne conto.