Gianfranco Scarpellini
, insieme a Roberto Mazzoleni, è l’altro candidato bergamasco per il Collegio dei Revisori dei Conti del Comitato Regionale Lombardia e rispetto al collega può vantare addirittura qualche anno in più di esperienza. E’ stato lui stesso a raccontarsi in esclusiva per Bergamo & Sport, parlando delle imminenti elezioni di sabato 9 gennaio e di altri temi del momento: “Diversi bergamaschi non hanno capito il ruolo di revisore dei conti che non può essere esercitato da chiunque, a differenza dei consiglieri che possono essere rappresentati da qualsiasi persona. Noi siamo un organo di controllo, personalmente ricopro questo incarico dal lontano 2004 e posso ribadire che i conti della Lombardia sono stati sempre in ordine. Chi voterei sabato? Dico solamente che Tavecchio lo conosco e Pasquali no. Il primo è uno abituato ad ottenere quello che vuole, sul secondo non posso esprimermi senza una conoscenza effettiva”.
SULLA RIFORMA DELLO SPORT. “Se entra totalmente in vigore questa cosa, si rischia di chiudere tutto. La vita per le società sportive dilettantistiche è diventata molto più dura nel corso degli ultimi anni: tutte sono già obbligate ad avere un proprio commercialista, i controlli sono molto serrati. Con la riforma proposta, le figure dei cosiddetti volontari verrebbero meno e questo porterebbe alla rovina. Non bisogna infatti dimenticare che lo scopo principale di un club deve essere quello di fare attività sociale: i presidenti hanno già delle responsabilità enormi, non ricavano nessun vantaggio economico dal loro ruolo, non dimentichiamolo mai”.
SUL FUTURO DEL CALCIO DILETTANTISTICO. “Se si riparte come hanno ipotizzato, ossia con un campionato di sola andata e playoff-playout allargati, non ha senso perché sportivamente non sarebbe corretto. Ecco perché piuttosto valuterei di ripartire a settembre. Da ex calciatore però dico che si potrebbe trovare una modalità diversa per permettere a giovanili e Prime squadre di tornare in campo comunque per praticare sport”.
SUL PROBLEMA PRINCIPALE DA RISOLVERE. “Un unico grande problema da risolvere c’è, indipendentemente dal vincitore delle elezioni, ed è quello del vincolo sportivo. Già ero preoccupato in passato dell’attuazione di questa cosa, adesso che è attuale mi spaventa ancora di più. Così facendo le società saranno obbligate a far pagare quote d’iscrizione molto alte per tenersi in vita, andando a svantaggio delle famiglie. Non sono favorevole”.
Norman Setti