A Scanzo, terra del buon vino e, da qualche anno a questa parte, del grande calcio, si chiude un’epoca. I risultati sempre più deludenti, unitamente a una frattura che, da quel che trapela, è andata acuendosi nelle ultime ore, fino a convincere mister Nicola Valenti a rassegnare le dimissioni, hanno imposto un chiaro momento-spartiacque: per le sorti della società presieduta da Flavio Oberti, si chiude ufficialmente un ciclo. Domenica prossima, nel derbissimo col Ponte San Pietro, siederà sulla panchina dello Scanzo Gianni Cefis, ma ad ora la copertina è tutta per quello che i giallorossi sono stati negli ultimi sette anni, con Nicola Valenti alla guida e una portentosa ascesa vissuta con la lente della favola calcistica. In primis, il titolo di Eccellenza, conquistato con campioni acclarati del nostro calcio, come Robi Pellegris, Matteo Bonomi, Paolo Facchinetti, il portiere Regazzoni, oltre a un astro nascente come Michele Capelli, più recentemente a Villongo e a Palazzolo, e, naturalmente, “Miki” Rota, ancora oggi colonna portante della difesa e del gruppo. Una delle imprese più mirabili proseguì con il filotto di salvezze conquistate in Serie D dalla banda Valenti: vuoi più sofferte, vuoi più tranquille, ma sempre raggiunte nel segno dell’attaccamento e della dedizione. Poi il patatrac, in coincidenza con l’emergenza-Covid e un più generale appagamento complessivo. Il continuo via-vai dei giocatori, dettato anche dall’esigenza di ottemperare la regola sui giovani e la disillusione legata a un campionato più che mai incerto ed equilibrato hanno fatto sì che lo Scanzo permanesse nelle acque più agitate fin dalle prime battute del torneo. La boccata d’ossigeno occorsa a cavallo del giro di boa è improvvisamente venuta meno con l’inopinato k.o. di Casatenovo, con una sconfitta maturata nei minuti finali, dopo che i giallorossi si erano ritrovati avanti per 3-2 sulla Casatese, vale a dire la seconda forza del girone B. Da lì l’ulteriore caduta delle quotazioni, fino alla caduta interna col NibionnOggiono, costata la panchina di Valenti e la chiusura di sette anni che, al dilettantismo, hanno concesso, svariati spunti di interesse e di riflessione, oltre a quelle emozioni più proprie delle favole. Ora tocca a Gianni Cefis impugnare un timone tutt’altro che stabile. Già protagonista a Brusaporto, in quell’ascesa di risultati che culminò, in seconda battuta, nel titolo d’Eccellenza vinto con Giacomo Mignani in panchina, l’ex Leffe e Hellas Verona, già a Scanzo in qualità di tecnico del settore giovanile, riparte nel mondo delle prime squadre, dopo la parentesi bresciana al CazzagoBornato.
Nikolas Semperboni