Assist a Momo Zoma per aprire il punteggio col Sestri Levante, provvisorio pari in dieci contro undici da 50 metri in casa della Torres. Adesso Salvatore Longo, centravanti di piede mancino dell’AlbinoLeffe, lasciatosi alle spalle la Coppa Italia pensa al campionato guardando oltre il neopromosso Caldiero Terme sabato alle 18 allo Stadium di Zanica: “Mi aspetto un ottimo inizio una stagione in cui, partendo dall’ottenimento il prima possibile della permanenza in categoria, si vada a migliorare quanto fatto la scorsa stagione, con l’ambizione di conquistare i playoff. Mi sono prefissato degli obiettivi anche a livello individuale, ma scaramanticamente preferisco da sempre tenerli per me”, il succo dell’intervista sul sito ufficiale bluceleste.
Nelle file seriane, il catanese valorizzato nelle giovanili della Fiorentina recita la parte del Laureato, ma Dustin Hoffman e il plurale pieraccioniano non c’entrano: “La laurea in Scienze Motorie è traguardo tanto bello quanto importante. In questi primi anni di carriera ho investito il mio tempo libero nello studio, ottenendo un titolo di valore e rendendo orgogliose tutte le persone a me care. Ho deciso sin da subito di costruire le basi per un solido piano B in vista del fine-carriera, ma non voglio fermarmi: prossimamente inizierò una magistrale sempre in questo ambito”.
Dal sudato pezzo di carta, ottenuto prima delle sudate precampionato, alle prime impressioni di Longo, alla seconda annata, sull’AlbinoLeffe che sarà: “Abbiamo iniziato col piede giusto. Contro il Sestri Levante, vittoria, prestazione d’insieme e anche un assist per il 2-0 di Zoma a livello personale. La sconfitta di Sassari ci ha lasciato l’amaro in bocca: in inferiorità numerica per 80’, pur soffrendo per alcuni tratti, abbiamo affrontato la Torres con lo spirito giusto rimanendo in partita. Peccato per il finale, perché avremmo voluto proseguire il cammino in Coppa Italia. Sul piano individuale, invece, sono contento per aver segnato il gol forse più bello della mia carriera”.
Una marcatura non di rapina, ma anzi una prodezza balistica fortemente voluta lo stesso: “Avevo notato la tendenza del loro portiere a stazionare piuttosto lontano dalla porta. Vinto il duello fisico con Antonelli e visto un rimbalzo perfetto della palla, mi sono convinto fosse il momento giusto per provarci. Non appena ho calciato, sentendo il rumore e vedendo la traiettoria, mi sono istantaneamente reso conto che avrei fatto gol. Ed è stata subito una sensazione particolarmente piacevole”.