In occasione della prima Coppa Alfredo Calligaris, torneo internazionale per Under 17 in scena allo Stadio Comunale di San Pellegrino – che ha visto trionfare l’Inter e la partecipazione anche di Lazio, Lugano, Monza, Atalanta e Cremonese – il pomeriggio di sabato 20 agosto il Comitato Coppa Quarenghi ha consegnato, presso il Palazzo della Musica di San Pellegrino Terme, il primo “Premio Alfredo Calligaris all’uomo di Sport e Cultura” al professor Ferretto Ferretti (in foto, secondo da sinistra), preparatore atletico di grande esperienza e ora docente di teoria e metodologia dell’allenamento presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, allievo dello stesso Calligaris. Presenti diversi figure di spicco dello sport orobico come Stefano Bonaccorso, Marino Magrin, il delegato provinciale FIGC Nicola Radici e Silvano Gherardi della Provincia di Bergamo.
“Quando si chiedeva a Calligaris chi fosse il preparatore atletico che potesse continuare quello che lui aveva cominciato, lui faceva sempre il nome di Ferretto Ferretti. Ecco perché per questa prima edizione del premio abbiamo pensato a lui. È come se lo avesse scelto lo stesso Alfredo – spiega il presidente del Comitato Coppa Quarenghi dott. Giampietro Salvi -. Oltre al Torneo e al premio, ricorderemo Alfredo Calligaris anche in un altro modo: ha infatti donato al Comitato Coppa Quarenghi tutti i suoi quadri e libri, con i quali abbiamo deciso di fondare una biblioteca sportiva che porteremo qui a San Pellegrino e che potrà continuare a crescere, visto che chiunque potrà donare dei testi sportivi. E partiamo già bene poiché lo stesso Ferretto Ferretti ci farà una donazione”.
Poi il ricordo del medico sportivo Maurizio Checcaglini di Anghiari (Arezzo) con una serie di diapositive, foto e aneddoti che ritraggono un Alfredo Calligaris per molti inedito. E su di lui racconta: “Ho conosciuto Calligaris nel 1981, era un uomo diplomatico, amato e benvoluto. Si interessava di tutto, ha allenato atleti di ogni sport, e amava divulgare e condividere i successi con i suoi collaboratori. Era un genio e un innovatore”.
La parola passa al decano degli allenatori bergamaschi Leonardo “Nado” Mazzoleni Bonaldi che ha il compito di presentare il premiato Ferretto Ferretti “preparatore atletico per oltre 30 anni in tutte la categorie professionistiche, partendo da Fanfulla e Pro Patria in C2 arrivando a piazze importanti come Napoli, Sampdoria, Venezia, Torino. Ora è docente di teoria e metodologia dell’allenamento della scuola allenatori di Coverciano”.
Un Ferretto Ferretti visibilmente commosso alla consegna del premio propone poi ai presenti una interessante analisi/lezione sulla (preoccupante) situazione dell’attività fisica di bambini e adolescenti in Italia: “I ragazzi oggi fanno poco sport, fanno sempre meno esperienze motorie. Questo perché lo sport non viene più visto come necessario, anche le ore di educazione fisica in Italia sono tra le più basse in Europa (Francia al primo posto con 1500, in Italia 480)”. Cosa fare? “Educazione fisica dovrebbe diventare una materia importante e non di contorno”. E il messaggio agli allenatori: “La cultura della fatica è importante, non abbiate paura ad insegnarla ai ragazzi”.
E non poteva mancare una parola sull’immenso lavoro pionieristico di Calligaris: “È stato un precursore, quando ha cominciato lui non c’era niente. Ora i preparatori atletici possono affidarsi ad una letteratura consolidata, c’è più conoscenza e possibilità di confronto. Però oggi manca meno coraggio sulla parte pratica, si dovrebbe osare di più”.
In foto, da sinistra: Giampietro Salvi, Ferretto Ferretti, Nado Bonaldi, Maurizio Checcaglini