Interessante retroscena calcistico in Val Seriana. La scorsa settimana sembrava sul punto di nascere una nuova società, il Città di Albino, frutto dell’imminente fusione tra la Falco e l’AlbinoGandino. D’accordo, dopo un mese di trattative serrate, gran parte del consiglio d’amministrazione nerazzurro, capeggiato da Nicola Radici, e i vertici di quello giallobianconero, col presidente Walter Gotti che sarebbe diventato il primo numero uno del neonato club. L’obiettivo? Unire le forze in questo difficile momento economico a causa della terribile pandemia di coronavirus, che ha messo in ginocchio tutte le aziende bergamasche, in modo ancora maggiore quelle della Val Seriana.
Tra i tanti vantaggi, due cose però che davano ogni sera troppi pensieri sia a Pierangelo Peracchi che a Paolo Grigis, rispettivamente presidente e fondatore della Falco. La prima legata ai ragazzi della prima squadra, a cui era già stato detto che i nerazzurri sarebbero ripartiti in Prima, e che, con la fusione, sarebbero rimasti a piedi. La seconda preoccupazione era il futuro dei cento atleti del vivaio che ha sede al campo di via Madonna del Pianto. Alcuni di loro avrebbero infatti dovuto trovare un’altra società per la prossima stagione calcistica.
Quindi la decisione di fare saltare il progetto, una scelta che ha portato alle dimissioni di Nicola Radici, del direttore generale Oriano Signori e di Mauro Marinoni. “Pur condividendo tante argomentazioni di Nicola, di Oriano e di Mauro, soprattutto quella della perdita di parecchi sponsor perché qui tantissime aziende sono in grossa difficoltà, non ce la siamo sentiti di dire addio alla Falco – spiega Paolo Grigis -. Il nostro club ha anche un valore di natura sociale, che con la fusione sarebbe venuto a mancare. Con Nicola ci siamo lasciati nel migliore modo possibile, ringraziandolo per il grande aiuto che ci ha dato in questi cinque anni, splendidi, nella speranza di rincontrarci presto perché è una persona che stimiamo e a cui vogliamo bene. Identico il discorso riguardo sia Oriano che Mauro, due persone che fanno parte della nostra grande famiglia”.
Chiudiamo con una notizia proprio di ieri: l’ex ds atalantino Nicola Radici è diventato azionista del Forlì, club di Serie D.
Matteo Bonfanti
Nella foto Nicola Radici