di Giacomo Mayer

Ci siamo. Sabato a San Donato  Milanese le società lombarde candideranno Felice Belloli, presidente del Comitato Regionale, alla presidenza della Lega Dilettanti, dopo l’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc. Di questa candidatura e del programma annesso si è discusso venerdì 10 ottobre durante l’assemblea delle società bergamasche convocata dalla Dir.Sport.  I temi del dibattito e delle elezioni erano decisamente importanti ma i club di casa nostra hanno disertato in massa la riunione, dimostrando, ancora una volta, scarso interesse per la “politica”. Eppure le istituzioni federali hanno urgente bisogno di linfa vitale e idee nuove. “Libertà è partecipazione” cantava, una volta, Giorgio Gaber, mentre la lamentela, aggiungiamo noi, è sterile e non produce cambiamenti. Se da una parte le società dilettantistiche, per la verità non solo lombarde, non si rendono conto delle “armi” in loro possesso, dall’altra la lotta per la carica di presidente è ambita e ricca di colpi di scena (si vota a Roma il 10 novembre).
Praticamente la Lega Nazionale Dilettanti è divisa in tre aree: nord, centro e sud che esprimono altrettanti vicepresidenti, oltre al vicario (che di solito rappresenta la serie D). Dunque l’area nord ha candidato alla presidenza, dopo Tavecchio, un altro lombardo: Felice Belloli, che all’inizio era un po’ riluttante ma poi ha sciolto i dubbi. L’area centro ha puntato su Luigi Repace (Umbria) anche se in prima battuta Toscana e Lazio non erano eccessivamente convinto di tale candidatura, poi è stato siglato l’accordo. L’area sud ha candidato il pugliese Vito Tisci mentre il quarto candidato è l’attuale vicario della Lega Dilettanti, il ravennate Alberto Mambelli, che sperava di rappresentare tutto il nord, invece deve accontentarsi dell’Emilia Romagna e, magari, del sostegno di Tavecchio. Che non vota ma, ovviamente, è in grado di orientare le preferenze.
I candidati, per essere eletti, devono avere il sostegno di almeno nove regioni. I grandi elettori sono 86 così divisi (attenzione ai numeri): 3 Abruzzo, 2 Basilicata, 2 Calabria, 7 Campania, 6 Emilia Romagna, 2 Friuli, 6 Lazio, 2 Liguria, 10 Lombardia, 4 Marche, 2 Molise, 5 Piemonte Valle d’Aosta, 3 Puglia, 3 Sardegna, 5 Sicilia, 5 Toscana, 2 la provincia autonoma di Trento, 2 la provincia autonoma di Bolzano, 2 Umbria, 7 Veneto, 2 rappresentanti la serie D, 2 il calcio femminile, 2 il calcio a 5, 3 (che però non votano) i delegati del settore giovanile e scolastico. Per essere eletti alla presidenza basta la maggioranza più uno, vale a dire 44 voti. Belloli ha di certo 30 voti nel cassetto (ne mancherebbero 14), una ventina a testa sia Repace che Tisci. Il resto (circa 16) appannaggio di Mambelli. Ma saranno numeri veri?
Non finisce qui perché se Belloli venisse eletto, resterebbe vacante la carica di presidente del Comitato Lombardo. A questo punto il principale candidato sarebbe Beppe Baretti, un dirigente che i bergamaschi conoscono molto bene. Vedremo.