Virtus Vecomp Verona – AlbinoLeffe 0-0VIRTUS VECOMP (3-5-2):
Sibi 6; Daffara 6, Cella 6, Pellacani (cap.) 6; Mazzolo 6 (43′ st Marchi sv), Lonardi 6,5, Hallfredsson 6 (31′ st Tronchin sv), Metlika 6,5, Amadio 6,5 (31′ st Zugaro sv); Nalini 6 (15′ st Arma 6), Pittarello 6 (31′ st Danti 6,5). A disp.: 1 Giacomel, 7 Danieli, 13 Priore, 15 Vesentini, 21 Pinto, 27 Faedo, 28 Silvestri. All.: Gigi Fresco 6.
ALBINOLEFFE (3-4-2-1): Rossi 7; Gusu 6,5, Marchetti 6,5, Saltarelli 6; Petrungaro 6,5, Poletti 6, Giorgione (cap.) 6,5, Michelotti 6,5 (45′ st Concas 6,5); Galeandro 6 (38′ st De Felice sv), Tomaselli 7 (35′ st Zoma sv); Ravasio 5,5 (35′ st Cori sv). A disp.: 40 Facchetti, 18 Doumbia, 41 Muzio. All.: Michele Marcolini 6.
Arbitro: Mucera di Palermo 5,5 (Decorato di Cosenza, Tagliaferri di Faenza; IV Teghille di Collegno).
Note: pomeriggio velato. Ammoniti Saltarelli, Petrungaro, Mazzolo, Marchetti e Pellacani per gioco scorretto, Pittarello per fallo di mano. Espulso Saltarelli al 37′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Tiri totali 10-7, nello specchio 2-2, respinti/deviati 3-1, parati 2-2. Corner 8-2, recupero 1′ e 5′.
Verona – Il sussultone finale lascia l’AlbinoLeffe dai dodici assenti sotto di un uomo e spuntatissimo su Arma per il gomito largo di Saltarelli in salto su Danti, ma in casa della Virtus Vecomp Verona arriva comunque il punticino utile a restare nell’area playoff grazie al volo di Matteo Rossi sull’ultima zuccata, telecomandata dall’angolo destro proprio dall’ex di turno insieme a Daffara. Vista la coperta corta, meglio non essere rimasti coi piedi all’addiaccio a meno due dal giro di boa, con Legnago Salus e Trento da affrontare nei due sabati prenatalizi. Da elogiare la crescita esponenziale della fase difensiva, nel bel mezzo della conferma del formato trasferta del gioco marcoliniano: i gol subìti sono 20 come quelli segnati, l’inforcata di occhiali vale il diciassettesimo punto lontano da Gorgonzola sui 23 in classifica nel girone A della serie C.
Prima del mezzo caso da moviola al 25′, leggi tocchettino di Pellacani sullo slalomista Tomaselli al cui rimorchio Galeandro taglia bene allargando però il rigore in movimento, al “Gavagnin-Nocini” si va a ritmi alternati. Di tic-tac, di cross bassi di casa dalle estreme con mezzala destra e laterale sinistro e di uno schema fallito da fermo, dalla mancina, sia per Metlika, dal dialogo in canna col quinto della sua catena, che per Giorgione, tra 5′ e 8′. Il botta e risposta, pur fiacco, in un confronto tattico all’estremo piove quasi inatteso al quarto d’ora, quando Pittarello, dal tentato colpo di mano sull’angolo di Hallfredsson al 43′, pivotta su Gusu per sferrare la loffia mancina e sul ribaltamento Petrungaro, proiettato sul fondo dal firmatario dello sciupio di lì a non molto, pesca l’elevazione del mancato assistman alla viva il parroco. Quindi, una conclusione rimpallata in corner per parte, col puntero di casa a trovarsi il passo sbarrato da Marchetti e il contropiede tra il trequartista sinistro-Michelotti sul corner contro dallo stesso esito.
La diga nuovamente del perno a contenere alla mezzora la sferrata dal limite di Nalini sullo scarico di Lonardi precede l’inversione delle corsie per i rossoblù di Borgo Venezia. Ed è proprio il neo-destro Amadio, ricevuto di tacco il passaggio di ritorno dall’attaccante di cui allo start del paragrafo, sgancia a pelo d’erba il sinistro dritto per dritto a sette sinfonie dalla pausa. Cantilenate e al cloroformio, anche se almeno c’è la risposta immediata dei dirimpettai dal lato opposto della difesa. Pazienza se il sinistro di Poletti è un passaggino a Sibi e poco di più il piazzato rasoterra (contatto Mazzolo-Galeandro ai 20 metri verso destra) del capitano in giallo dopo un settebello dal rientro dal tunnel, sollecitando l’effetto sciolina dei guanti nemici. Merito di Gusu, poi, in estirada per deviare il sinistro di Lonardo, liberato ancora dal dettaglio anatomico alla Socrates dell’attaccante sulla via della staffetta con Arma, se non si va sotto al 13′. Un tris cronometrico e nel gioco tra laterali è Petrungaro a fallire in caduta la zampata del possibile vantaggio, con Tomaselli a porgere la miccia al crossatore di turno. Gioco spezzettato ed emozioni, il binomio che fa da antidoto alla calma piatta insieme alla chance successiva, stavolta locale, sventata dalla mira storta di un amen di Pittarello nella girata di testa sulla palla a rientrare di Mazzolo (25′). Se in gioco aereo non ci prende nemmeno Saltarelli, accompagnato dalla bandierina destra dal compagno con la fascia al braccio, il centrattacco subentrato dei veronesi incappa nella sbracciata risolutiva a mezz’altezza del carpigiano tra i pali trovando al novantesimo l’ennesimo muro, quello del 2003 all’esordio in campionato, nel duetto sfera a terra col fantasista calabrese, volto noto a Zanica e dintorni.
Simone Fornoni