Per conto di Bergamo&Sport nessuno era presente al campo.

Quindi non c’è una presa di posizione. Riportiamo il resoconto dei dirigenti dell’Aurora Terno. Magari quelli del Filago racconterebbero i fatti sottolineando altri momenti. Parliamo di calcio dilettantistico, del piacere di giocare. Possono capitare momenti di tensione, come nei gruppi, nelle famiglie, nella vita. Se si riesce è meglio superarli.

E’ Pasqua e osserviamo penso allibiti alle tensioni e uccisioni tra Israele e Palestinesi. Ci auguriamo che il nostro calcio sia un mondo diverso, fatto per dilettarsi, ci piacerebbe un gesto di pace tra i dirigenti e i giocatori delle due società.

Questo il testo inviato dall’Aurora Terno:

“Ringrazio per averci dato l’opportunita di rispondere alle pesanti accuse dei dirigenti del Filago calcio, raccontando la nostra verità in merito a quanto accaduto mercoledì sera a Terno d’Isola.
Tengo subito a precisare che non tollero la violenza sotto qualunque forma e in ogni ambito, soprattutto in quello sportivo, motivo di svago e piacere.
Mercoledì di piacere ne ho trovato davvero poco. Di fronte c’erano due squadre, l’Aurora Terno e il Filago, due società seguite, amate dal proprio pubblico e il numero di spettatori presenti sugli spalti ne era la prova: clima disteso e sereno prima dell’inizio, ma squadre nervose in campo e lo si capisce dai primi cinque minuti di gioco: azioni interrotte ogni trenta secondi dal fischio dell’arbitro pronto a redarguire chi commetteva il fallo. Ad un certo punto il richiamo verbale del direttore di gara non basta più e si inizia a vedere qualche cartellino giallo, ma nonostante ciò la musica non cambia.

Nel secondo tempo, azione confusa, due giocatori avversari cadono a terra abbracciati, non certo per un atto di amore fraterno e, mentre i compagni erano indaffarati a dividerli e difenderli scoppia il primo “parapiglia” degno del miglior mucchio di rugby.
In tribuna si alza un signore, a quanto appreso successivamente pare appartenente allo staff tecnico del Filago che, riferendosi al difensore dell’Aurora Terno urla a gran voce “pelato di merda!” non certo un complimento per chi non gode di una folta capigliatura; qualcuno ride, qualcuno guarda basito, qualcuno risponde alla provocazione creando un botta e risposta di minacce sedato in poco tempo dagli spettatori che hanno riportato la calma in meno di cinque minuti.
La partita continua nella sua frammentazione, entrate scomposte da una parte e dall’altra, qualcuna volta a far male, e chi ne paga le spese è proprio l’atleta dell’Aurora Terno costretto ad uscire circa al 75’ minuto, quando, in seguito ad un fallo viene colpito violentemente con un pugno al volto dal numero 5 del Filago. In pochi secondi il viso si gonfia e non vede più dall’occhio colpito, il destro. Vola qualche parola di troppo ed il numero 3 del Filago, perde completamente le staffe, inizia a correre cercando lo scontro con gli avversari, accorrono ed occorrono vari suoi compagni per fermarlo e uno di loro viene addirittura spinto a terra dalla foga del compagno in cerca di giustizia verso chi (come appreso dalla confessione fattami personalmente dallo stesso a fine partita) ha offeso la dignità di un familiare nel più classico degli insulti rivolto alla mamma. L’arbitro mette mano al taschino e, mentre tutti si aspettano un provvedimento disciplinare di rilievo arriva “solo” un cartellino giallo, che per altro non basta a calmare gli animi. A questo punto i giocatori del Filago invitano il mister alla sostituzione temendo che il loro compagno potesse peggiorare la situazione: e l’allenatore esegue. Il giocatore va fuori. Essendo in prossimità del tunnel che porta agli spogliatoi la scelta più logica sarebbe stata abbandonare velocemente il campo dalla via più breve, ma il buon difensore ha ben pensato ad una passerella sotto la tribuna dove, con gesti e minacce di vedersi dopo ha deriso i tifosi ternesi che hanno iniziato a fischiare. Vista l’agitazione che si stava creando sugli spalti, il presidente dell’aurora Gianluigi Verga ha pensato di accelerare l’uscita dal campo del giocatore aprendo il cancello che porta al tunnel, invitandolo ad abbandonare il campo e smetterla con quell’atteggiamento ostile e poco corretto, probabilmente tra i due è volata qualche parola di troppo, non di certo complimenti e, quello che si è visto dagli spalti è stato un gesto vergognoso, che nulla ha di sportivo: il giocatore ha strattonato Verga che inizialmente ha cercato di divincolarsi, ma nel tentativo di liberarsi è finito a terra spinto dallo stesso. A quel punto i sostenitori delle due squadre sono accorsi alla barriera della tribuna per vedere dal terrazzino cosa stesse accadendo, mentre le squadre in campo si sono precipitare a dividere i due con Verga intento a rialzarsi. Non saranno state tutte carezze, ma parlare di calci e pugni mi sembra esagerato, tantomeno se le accuse, peraltro infondate sono relative ad un gruppo di sostenitori presunti entrati dopo che il sig. Verga (ancora a terra) avrebbe aperto il cancello per permetterne l’accesso in maniera tale da far aggredire il giocatore, tutto molto difficile da realizzarsi in meno di 3 minuti! Sicuramente non è stata una bella scena: in tribuna erano presenti numerosi giovani e molti bambini e non avranno tratto un buon insegnamento di sportività ed educazione.
Episodi come questi fanno male al calcio, fa male vedere un ragazzo di poco più di 20 anni spingere a terra un uomo di 60, fa male vedere un uomo adulto, peraltro membro della società alzarsi al centro della tribuna per insultare un avversario, fanno male le reazioni, ma ognuno avrebbe dovuto e dovrebbe assumersi le proprie responsabilità.
A fine gara il clima era molto più disteso, anche se increduli per l’accaduto si è cercato di dare una spiegazione logica, sperando invano nelle scuse reciproche.

Qualcuno però, nell’era della simulazione e dei social ha preferito mandare il proprio tesserato in ospedale e pubblicarne il referto su Facebook a dimostrazione di quanto fosse feroce il clima di tensione a Terno d’Isola, referto che analizzato nel dettaglio non presenta particolari di rilievo, se non una visita eseguita in poco più di 5 minuti che evidenzia ecchimosi in regione dorsale sinistra e destra e ginocchio destro oltre arrossamento allo zigomo, diagnosi compatibile per un calciatore che gioca in maniera agguerrita per 75 min. e in una colluttazione riceve una manata sul volto.Qual è il vero intento della dirigenza del Filago che è uscito sconfitto per 1-0? Che senso ha tutto ciò? Non sarebbe stato più corretto chiarirsi prima di abbandonare l’impianto sportivo? Perché usare la stampa e i mezzi di informazione per ledere l’immagine di una società che sta lavorando per costruire un settore giovanile e sviluppare un progetto sociale nel comune di terno d’isola?
Molti dei giocatori del Filago dopo una chiacchierata con gli avversari sono usciti dal bar dell’impianto attraversando aree di sostenitori ternesi e giocatori avversari senza problemi, malgrado qualche cittadino di Filago presente nei paraggi li invitasse ad uscite di emergenza, segnale questo che l’accaduto è stato solo uno spiacevole episodio.

Mi domando ora, cosa succederà nella prossima sfida tra le due squadre che lottano al vertice della classifica? Non sarebbe stato meglio placare gli animi piuttosto che lasciare spazio ad altri scontri e fraintendimenti sui social?

Grazie ancora per la possibilità che ci avete concesso, un tentativo di fare chiarezza era doveroso a questo punto”.

La dirigenza dell’Aurora Terno