Due settimane sono il tempo standard di recupero per una lesione di primo grado. O meglio, almeno due settimane. A Mateo Retegui ne è appena stata diagnosticata una all’adduttore lungo a destra, quindi l’unico centravanti della rosa dell’Atalanta salta a piè pari la trentesima di campionato il prossimo 30 marzo in casa della Fiorentina.

Già lo si sospettava ieri, comunque, all’atto del permesso di lasciare il ritiro dell’Italia ad Appiano Gentile. Dallo staff medico azzurro si parlava di risentimento alla coscia destra. Da Zingonia, di risentimento all’adduttore. Oggi la conferma, mentre il moncone di squadra senza undici nazionali più appunto l’oriundo di San Fernando (Carnesecchi, Rui Patricio, Rossi, Toloi, Zappacosta, De Roon, Ederson e Brescianini) continua ad allenarsi a ranghi ridotti insieme a qualche elemento delle giovanili e dell’Under 23.

La novità della sessione mattutina al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia è che Ibrahim Sulemana è tornato a lavorare, benché a livello individuale. Di una settimana fa il suo forfait, per una lesione all’adduttore breve a destra. Sempre terapie, invece, per Juan Cuadrado (lesione della fascia del bicipite femorale destro, ko nel primo tempo a Torino con la Juventus il 9 marzo) e Stefan Posch (giunzione muscolo tendinea del bicipite femorale sinistro (6 marzo) che in teoria potrebbe rientrare con la Lazio il 6 aprile. Proprio come il Chapita.