“Un orgoglio e una grande gioia: essendo l’unico bergamasco e atalantino in squadra sentivo questa responsabilità di rappresentare al meglio la mia città e il mio Club”

. Parola di Iacopo Regonesi (foto Atalanta B.C. in copertina), che al sito ufficiale dell’Atalanta ha parlato dell’impronosticabile oro a Malta 2023 con l’Italia Under 19. “Io, campione d’Europa. Per rendermene conto, la mattina dopo al risveglio ho dovuto toccare due volte la medaglia d’oro – ha riferito il braccetto o terzino sinistro, che ha battuto il Portogallo il finale il 16 luglio scorso -. Mi hanno scritto in tanti per complimentarsi, anche gli allenatori che ho avuto all’Atalanta da quando avevo 6-7 anni”.

“Aver vinto gli Europei Under 19 con l’Italia è solo un punto di partenza, non certo di arrivo: c’è ancora molto da lavorare e adesso viene il difficile”, ha proseguito il classe 2004 di Verdellino, attualmente nella rosa dell’Under 23 ai nastri di partenza in serie C dopo essere stato il capitano della Primavera nerazzurra. Da figlio d’arte, di Pierre, assaggi di Dea e poi giro d’Italia con tanto AlbinoLeffe, dedica scontata: “Alla mia famiglia che mi è sempre stata vicino e gli amici più stretti, quelli che mi seguono fin dall’inizio”.

Sempre titolare in 5 partite su 5, Regonesi è soddisfatto del percorso in salita ma vittorioso. “Le prime qualificazioni in Polonia erano cominciate in salita con una sconfitta con l’Estonia per poi vincere le successive due partite nei minuti finali per il ripescaggio come miglior terza. Abbiamo superato un girone di ferro in Germania e siamo arrivati alla Fase Finale di Malta per giocarcela con grande voglia e determinazione – il racconto -. Siamo partiti bene, poi la sconfitta per 5-1 con il Portogallo è stata un duro colpo ma abbiamo reagito da squadra tirando fuori l’orgoglio. In semifinale contro una delle squadre più forti, la Spagna, abbiamo fatto una grande partita, siamo andati due volte in vantaggio e l’abbiamo vinta con un gol a 5′ dalla fine. Quindi in finale la rivincita con il Portogallo e una gioia immensa. Rappresentare la propria nazione in un evento così importante è una grande responsabilità. Dopo un lungo percorso, quasi un film per tutto quello che è successo, ce l’abbiamo fatta”.