Quella che volge verso il rush finale è stata una stagione indubbiamente positiva per Ferdinando Rega, protagonista nella salvezza raggiunta dall’AlbinoGandino di mister Roberto Radici con 6 goal messi a referto in stagione. Il calciatore classe 1990 ha analizzato la sua annata (e non solo) nel corso di un’intervista esclusiva ai microfoni di ‘Be.Pi TV’:
L’esperienza a Bergamo – “Ho girato molto nella mia carriera e ho fatto tante esperienze diverse e importanti. Sono nato nel Lazio e da qui è cominciata la mia carriera, giovanili della Lazio e poi primavera con l’Ascoli. Ho giocato in tante squadre ma soprattutto in tante regioni, quindi diciamo che mi sono misurato con tante realtà diverse. Negli ultimi anni mi sono stabilito a Bergamo perché sono riuscito a mettere radici anche per il lavoro, faccio l’insegnante e mi trovo molto bene qui”.
La salvezza con l’AlbinoGandino – “Volevamo salvarci e ci siamo riusciti. Non nego che magari con un pizzico di fortuna in più avremmo anche potuto lottare per qualcosina in più, ma alla fine anche questo fa parte del calcio. AlbinoGandino è una bella realtà, sana e soprattutto che valorizza i giovani. Io sono il più vecchio nella rosa, per il resto sono tutti ragazzi molto giovani e che la società sa far crescere bene. In questa stagione è stato importante anche il ruolo di punto di riferimento per i più giovani, è sempre un piacere dare una mano e aiutarsi tra compagni. Siamo una società che rispetto ad altre magari ha meno potenza economica, ma riuscire a fare tutto quello che abbiamo fatto in stagione secondo me è motivo di orgoglio”.
La crescita del gruppo – “E’ un ambiente sano e un ottimo gruppo. In queste categorie non sono tante le squadre che hanno così tanti giovani come noi, per quello dico che abbiamo fatto tanto anche in questa stagione. Personalmente nella mia carriera sono sempre stato abituato a competere per obiettivi sulla carta più alti, ma alla fine anche noi quest’anno siamo riusciti a toglierci qualche bella soddisfazione”.
Il rapporto con mister Radici – “Se ti trovi bene in un posto non c’è necessità di cambiare, e soprattutto, il mister ha inciso particolarmente nella decisione. Io lo reputo una bravissima persona e un grande allenatore, dietro ogni risultato da noi conseguito c’è sempre stata la sua mano evidente. Quando ho saputo che sarebbe rimasto il mister non ho esitato un attimo”.
6 goal per il traguardo salvezza – “Mi sarebbe piaciuto arrivare in doppia cifra, ma come dicevo prima il calcio cambia da stagione a stagione e quest’anno ho avuto qualche fastidio di troppo alla caviglia. In realtà i miei gol sarebbero 7, uno è stato revocato dopo la sconfitta a tavolino, ma diciamo che è comunque un numero accettabile, si punterà a fare meglio nella prossima stagione”.
Sant’Angelo e Mapello i rivali più forti – “Sicuramente il Sant’Angelo per l’enorme qualità della rosa. Praticamente sono 20 titolari di primissimo livello, chiunque metti dentro può fare la differenza e infatti sono primi con merito. A livello di gioco invece, mi ha impressionato il Mapello di Joelson, davvero una gran bella squadra”.
MDC