Nicola Radici

si è presentato martedì 21 dicembre nella sede della LND Bergamo di via Monte Gleno come nuovo capo responsabile della delegazione provinciale. Così ha esordito in conferenza stampa: “Il presidente Tavecchio mi ha chiamato diverse volte, la cosa mi ha fatto piacere e mi sono messo a disposizione. Sono un uomo di calcio, ma questo mondo della Federazione per me è nuovo, mi devo abituare. Non ho ambizioni di fare carriera, mi sento un dirigente di calcio. In questo momento storico Bergamo ha bisogno di una mano e mi metto a disposizione senza la pretesa di essere colui che salva il calcio bergamasco”.

Sugli obiettivi, Radici è stato chiaro: “Il primo obiettivo è quello di ricompattare il calcio sul territorio di Bergamo, mi sento l’uomo di tutti. Non so quanto durerà questa mia esperienza, ho una delega fino a giugno e cercherò di mettere in campo qualche idea. Questa provincia calcisticamente è una delle prime quattro, cinque in Italia e ha una tradizione unica al mondo: lo testimoniano l’Atalanta e l’AlbinoLeffe che hanno due stadi di proprietà. Non deve più ripetersi che una provincia come la nostra rimanga senza delegato”.

“Ho voluto affrontare questa avventura perché mi accompagna Gigi Zambelli di cui mi fido: dovremo essere bravi ad essere a disposizione di tutte le squadre per aiutarle. Mi piacerebbe fare una rappresentativa femminile. Sicuramente l’attenzione adesso è sul tema Covid: non possiamo sbagliare, in caso di rinvio le partite andranno recuperate prima possibile. Cercheremo di lavorare bene con le rappresentative classiche, tra gli allenatori potrebbe esserci anche Conteh, ex Atalanta”.

“Se i positivi al Covid dovessero continuare ad aumentare, i campionati potrebbero essere spostati un pochino avanti di qualche settimana, nulla tuttavia è ancora ufficiale: l’unica certezza è che playoff e playout si faranno, nella nostra idea tutto resta uguale nonostante la maggior parte delle decisioni vengano prese a Milano”.

No. Se.