di Simone Fornoni
Il critico-recensore cinematografico di Bergamo & Sport è sempre e solo stato Giacomo Mayer, memoria storica dell’Atalanta della cui vicenda dal secondo dopoguerra a oggi è uno dei pochi testimoni viventi con ben più di mezzo secolo di atalantinità militante, stavolta indegnamente sostituito dallo scrivente. Ma se il mestiere da giornalista cinefilo non s’improvvisa, la storia resta sempre e comunque fatta di date. E “Atalanta. Una vita da Dea”, diretto da Beppe Manzi e scritto con Massimo Vavassori, prodotto e distribuito da Nexo Studios col sostegno degli sponsor del club e delle Isitituzioni (Comune di Bergamo, Visit Bergamo e Confindustria Bergamo), non è banalmente né un docu-film come lo si presenta né un lungometraggio, bensì una piccola grande storia costruita mattone su mattone, oltre che dalla viva voce dei protagonisti, soprattutto dai momenti decisivi, quelli del cambio di svolta dal titolo di regina delle provinciali a regina d’Europa (League).
A contrassegnare questi passi verso la grandezza dell’espressione sportiva più pura e di sangue che Bergamo abbia mai avuto, anche se è a maggio (il 22, dell’anno scorso) che s’è fatta la storia alzando il trofeo sotto i cieli di Dublino in faccia al Bayer Leverkusen con la tripletta di Ademola Lookman, è giugno. La data di nascita del presidente Antonio Percassi, il 9, del 1953. Anche se nel film, proiettato ieri sera in anteprima a UCI Cinemas per squadra, società, partner e addetti ai lavori mentre dal 12 marzo sono in corso le prevendite on line per le proiezioni ufficiali da lunedì 14 a domenica 20 aprile, è l’unica che non si dice. Il 4, del 2010 il ritorno in sella, appunto, dell’uomo di Clusone, all’indomani dell’ultima retrocessione in B. Il 15, del 2016, la presentazione ufficiale di Gian Piero Gasperini, l’artefice primo dell’epopea recente.
Ma il mese è lo stesso del primo trionfo, quello domestico, la prima Coppa, la Coppa Italia, ora non più figlia unica in bacheca. 2 giugno 1963. Il giorno, il mese e l’anno di Pierluigi Pizzaballa e compagni, quel 3-1 al Torino a San Siro che l’indomani non fu festeggiato perché morì il Papa Buono, Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli da Sotto il Monte. Il pontefice bergamasco. E i bergamaschi, che per i morti hanno sempre avuto venerazione e rispetto, non erano, non sono né saranno mai gente che fa i caroselli quando un figlio amatissimo della loro terra sale a ricevere il premio dei giusti.
L’unico spoiler concesso a un’opera da andare a vedere e ammirare, con l’impresa di Dublino gratificata dalla colonna sonora originale del Maestro Andrea Brignoli: il gran portiere che fu e il grande tifoso-galantuomo che è, in “Atalanta. Una vita da Dea”, ammette di aver riconsiderato l’importanza di quel pezzo monumentale di storia, edificato anche con le sue mani portentose, solo con la conquista del primo trofeo internazionale 61 primavere dopo. Per tutti questi decenni, Pizzaballa, uno dei più grandi giocatori bergamaschi di sempre, non aveva dato peso a quel trofeo della coccarda. L’umiltà dei grandi, del resto, è il segreto di ogni successo, nella vita come nel calcio.
ATALANTA. UNA VITA DA DEA: cos’è e come vederlo
Prodotto da Oki Doki Film, Officina della Comunicazione e Atalanta BC, e distribuito al cinema da Nexo Studios, ATALANTA. UNA VITA DA DEA è diretto da Beppe Manzi e scritto da Beppe Manzi e Massimo Vavassori. La distribuzione commerciale worldwide è affidata a Rai Com; Media Partner del film sono La Gazzetta dello Sport e RTL 102.5 come Radio Ufficiale. Il film è stato realizzato con il supporto di una rete di istituzioni costituita da Comune di Bergamo, Camera di Commercio, Confindustria Bergamo e Visit Bergamo.
Gold Sponsor del film è Cava Ghisalba, Main Sponsor sono Intesa Sanpaolo, Isocell Prefabbricati, Giambarini Group e Laston Pavitel Group. Hanno inoltre sostenuto il progetto Technix, Italpol Vigilanza, Heidelberg Materials, TenarisDalmine, Fra.Mar, RadiciGroup, Viktor e LineaVita.
La lista dei cinematografi che lo proiettano dal 14 al 20 aprile prossimi è reperibile QUI. In provincia di Bergamo, oltre a UCI Cinemas all’interno di Oriocenter, ci sono: il Capitol, Lottagono (oratorio di San Paolo Apostolo) e Cineteatro Boccaleone a Bergamo città; Anteo Spaziocinema a Treviglio, Multisala Iride a Costa Volpino, Aurora a Grumello al Monte, Cinema Branzi, Nuovo Cineteatro di Albino, Cinema Oratorio di Ardesio, Cineteatro San Fedele a Calusco d’Adda, Loverini di Gandino, Parrocchia San Filippo a Nembro, Auditorium San Zeno di Osio Sopra, Forzenigo di Villa d’Ogna (Bergamo), Sala della Comunità a Calcinate, Cinema Teatro Nuovo di Chiuduno, Garden a Clusone, Centrale di Leffe, Sala Della Comunità a Osio Sotto, Cinema Agorà a Petosino, Cineteatro Rivellini a Romano di Lombardia, Cinema Teatro Nuovo di Trescore Balneario, Cineteatro Cagnola di Urgnano, Trieste di Zogno, Cineteatro Gavazzeni di Seriate e Arcadia Stezzano ne Le Due Torri.