Penso che mai come ora la nostra bellissima Atalanta debba scegliere cosa fare da grande. Perché ieri contro il Psg, una delle dieci squadre più forti in Europa, la Dea ha giocato alla pari, uscendo battuta dalla sfida con i giganti francesi per due gol segnati nei minuti di recupero e per una serie di sfighe incredibili, su tutte gli infortuni del Papu e di Freuler. Non si fossero fatti male due calciatori chiave, sia per la zona del campo che occupano che per via del loro carattere, da grandi trascinatori, adesso staremmo a parlare di altro, di quale sarebbe stato il migliore avversario in semifinale tra Atletico e Lipsia.
Resta il capolavoro, quello della coppia formata da Gasperini e Sartori, che in una manciata di anni hanno trasformato una squadra di medio bassa classifica in una big europea, ma è proprio adesso che viene il tempo di fare delle scelte. Mi spiego meglio, ripetendomi, la Dea sfida il Psg di Neymar e di Mbappé, probabilmente due tra i cinque più forti giocatori oggi al mondo, colpo su colpo, senza il minimo timore, creando le stesse occasioni da rete, restando in vantaggio fino al 91’. Significa che si è fortissimi, qualcosa che noi continuiamo a ripetere da mesi. L’Atalanta è una favola, siamo d’accordo, ma non è più una rivelazione. E’ una grande realtà del calcio europeo.
Resta però quel centimetro. Che a mio modo di vedere è legato al fatto che la Dea ha tre giocatori insostituibili, che ne cambiano totalmente la forza e il rendimento. Se la Dea ha in campo insieme i suoi campioni, il Papu, Zapata e Ilicic, fenomenali anche per come si cercano e per come si trovano tra di loro, è pari al Psg, forse addirittura meglio, senza, la distanza con le altre dieci big europee diventa incolmabile.
Ed è proprio questa la domanda da un milione di dollari, anzi da cento milioni di euro, la Dea ha voglia di buttare sul piatto del mercato questi soldi per portare a Bergamo una manciata di stelle di valore assoluto tra il centrocampo e l’attacco?
Pasalic, Malinovskyi e Muriel sono buonissimi giocatori, da confermare perché in grado di fare la differenza nel campionato italiano. E sotto le sapienti mani del Gasp cresceranno ancora, ma se l’Atalanta vuole migliorarsi ulteriormente, partendo dal terzo posto in Seria A e dai quarti di Champions, deve allargare la sua rosa, nell’idea di avere almeno diciotto titolarissimi, aggiungendone almeno tre del livello del famoso scintillante trio delle meraviglie.
Sperando che il Papu, il più insostituibile di tutti, ripeta la straordinaria stagione che si è conclusa ieri, che Ilicic si riprenda dai suoi guai psicologici e che Zapata si mantenga sempre in salute, quel centimetro che manca all’Atalanta per superare il Psg potrebbero colmarlo giocatori di livello internazionale come Mandzukic, che a me piace moltissimo e che ha tanta voglia di tornare in Italia, come Thauvin, francese classe 1993, stella del Marsiglia, un genio in stile Ilicic, come il brillante ed estroso Taison, affrontato nel girone di Champions con la maglia dello Shakhtar, continuando il pressing con Roma, Napoli e Juventus per avere Florenzi, Ansaldi e Perin, dato per scontato l’addio di Gollini.
Questi sei colpi, per un investimento totale intorno ai cento milioni, porterebbero l’Atalanta al livello di qualsiasi avversario non solo quando il Gasp ha tutti disponibili, ma pure in caso di infortuni e sfighe varie che con impegni così ravvicinati capitano sempre più spesso.
Matteo Bonfanti
giovedì 13 Agosto 2020