Dopo mesi di incertezze, paure, tensioni e dubbi, lentamente a giugno ci siamo sentiti sgretolare quella corazza da inquisiti… Così molti di noi hanno detto: “Croazia, Grecia, perché no?”. Del resto era tra gli accordi “consentiti”, tra i “patti dei grandi”… Si parte, qualche giorno o settimana per quei posti che tanto (specie la Croazia) fan parte dei nostri retaggi storici… Mare, sole, letture… E, tra esse, le notizie del nostro Paese, quello che (giustamente) a metà agosto denigra e “taccia da untore” chi è stato in questi mari esteri (Croazia, Spagna, Malta, Grecia).
Tampone, isolamento, quarantena… “Ma sei stata in Croazia? Stammi lontano!”, “Ma non ce n’erano belle spiaggette in Italia?”, “Se prendo il virus per colpa vostra …” e via così… Beceri commenti…
Ma non avevamo “avuto il permesso?”. O dovevamo e potevamo andare necessariamente a Jesolo a ubriacarci insieme appassionatamente sul lungomare? E là nessuno ci avrebbe detto niente… Italiani tra italiani… Ah no… Sarebbe stato più “italiano” il rave a Cremona di 1500 persone (dove la Digos ha “gentilmente” aspettato la conclusione dello stesso per prendere i nomi degli italiani… Ma anche dei tedeschi e degli olandesi). Un de-cretino anche questo, fatto a bella posta, al volo, per punire noi che siamo andati a sguazzare all’estero, portando i nostri soldi (quelli degli aperitivi) fuori dalla movida milanese…

Monica Rao