BOLOGNA

– Regalo di Natale. L’Atalanta getta via una vittoria sicura e strameritata dopo aver dominato per un’ora abbondante il Bologna ma nell’ultimo quarto d’ora concede ai rossoblu di realizzare i due gol che significano il pareggio. I nerazzurri devono recriminare solo con loro stessi per non aver saputo mettere a frutto, in modo definitivo, il dominio di una partita che dopo mezzora del primo tempo non aveva più avuto storia. Ma nel calcio quando sciupi le opportunità, vale a dire azioni da gol, paghi il fio. Due errori difensivi sono costati altrettanti gol. Peccato perché una vittoria avrebbe lanciato prepotentemente la squadra bergamasca nelle alte sfere della classifica, invece trascorrerà il Natale nel limbo, in attesa di scalarla con maggior continuità. Non sono bastate le magie di Ilicic, sostituito dall’inizio di ripresa da Miranchuk, la doppietta di Muriel, anch’egli uscito al 20’ della ripresa per far posto a Zapata. E neppure le belle geometrie di gioco messe in campo per tutto il primo tempo quando il Bologna non riusciva a contrastare la manovra degli atalantini che arrivano dalle parti di Da Costa con una facilità estrema. Ecco, forse sta qui l’errore dei nerazzurri, un eccessivo autocompiacimento per come infinocchiavano i rossoblu. Ma se non affondi con il colpo del campo gli avversari possono risorgere e così ha fatto la squadra di Mihajlovic. In classifica l’Atalanta si porta a quota 22 nelle immediate propaggini dell’alta classifica ma resta un’occasione persa. Fin troppo. Perché il 2-2 è arrivato da due azioni offensive piuttosto casuali costruite dal Bologna, prima Gosens ha perso Tomiyasu ed è arrivato il gol, poi Romero si è fatto anticipare di testa da Nehuen Paz, appena entrato in campo, su calcio d’angolo. Due peccati mortali. Gasperini sceglie Muriel dal primo minuto, conferma Ilicic e rende stabile la posizione di Pessina. E c’è anche un’interessante particolarità: Ilicic e Muriel insieme dal primo minuto nel lontano Atalanta-Parma (5-0). Mihajlovic cambia: Dijks per De Silvestri, a centrocampo Baldursson, diciottenne islandese, prima partita dall’inizio, per Dominguez e Schouten per Svanberg. L’organizzazione di gioco dei nerazzurri prevale da subito sullo schieramento del Bologna che col 4-2-3-1 lascia ampi spazi a metà. Infatti Frueler sul centrosinistra non ha un avversario perché Vignato naviga a metà e a lui ci pensa Djimsiti. Bene il filo che lega centrocampo e attacco annodato da Pessina. L’Atalanta prende possesso della partita e gioca dalle parti dell’area di Da Costa fino ai due minuti di fuoco quando Ilicic illumina la serata: servito da Pessina il fantasista sloveno viene steso in area da Schouten dopo il solito dribbling smodato, Chiffi non ha dubbi e fischia il rigore trasformato da Muriel, un minuto dopo sempre Pessina partito da sinistra serve Ilicic, Djiks respinge di testa alla carlona, si inserisce Muriel che raddoppia. Bologna in stato confusionario e Atalanta che domina. Nel secondo tempo entra Miranchuk per Ilicic, nei primi dieci minuti di gioco, il Bologna non riesce mai a superare la metà campo, Miranchuk manovra le azioni ma i suoi compagni di reparto non affondano, poi un errore di disimpegno di Freuler permette a Palacio di creare una palla gol per Barrow ma l’ex atalantino calcia sopra la traversa. Lentamente l’Atalanta si spegne, non riesce più a rendersi pericolosa e allora il Bologna attacca con disperazione e anche l’ingresso di Orsolini e Svanberg dà la carica ed è proprio l’ex atalantino ad offrire il pallone decisivo a Tomiyasu. I rossoblu ci credono e su calcio d’angolo pareggiano con il difensore argentino Paz. E addirittura nell’ultimo secondo Svanberg rischia di segnare il 3-2.
Giacomo Mayer