Intanto la rete che ha segnato domenica al Villongo, seconda prodezza di una giornata meravigliosa, è stata salutata dalla nostra redazione, che di golassi ne vede parecchi, come la più bella della stagione 2018-2019. Per fare un gol così devi avere in corpo e nei piedi tutto il bello che c’è nel pallone, il fisico, la classe sopraffina, il talento, la sicurezza di poter fare una giocata del genere e, soprattutto, il coraggio di tentarla. Parliamo, ovviamente, della rovesciata di Fabrizio Bosis, campione del nostro pallone, che noi non abbiamo mai celebrato abbastanza, perché, pur senza volerlo, finiamo spesso a scrivere solo dei nostri amici.
Va beh, non pensiamo alle nostre pecche giornalistiche, ma alle prodezze altrui, appunto la doppietta del centravanti dell’Atletico Chiuduno, due perle che hanno portato l’Ibracadabra del football in salsa orobica in doppia cifra, galvanizzando l’intero ambiente chiudunese, che dopo il 3-3 in casa della corazzata Villongo è convinto che il meglio debba ancora venire e che la salvezza diretta sia il solo obiettivo possibile in una stagione che più sfigata non si può.
Sipario quindi sull’uomo dei miracoli, appunto Fabrizio Bosis, che chi scrive ha visto solo in video, rimanendone ogni volta impressionato, ma che un nostro giornalista dei più bravi, Nikolas Semperboni, fa carte false e una cinquantina di chilometri ogni domenica pur di vederlo giocare. “Fisicità, irruenza, senso del gol, ma anche tecnica sopraffina”: così lo descrive il nostro inviato, “Fabrizio è uno che potrebbe tranquillamente giocare due categorie sopra”, ossia in Serie D, da ragazzotto con la maglia della Rivoltana. Poi la stagione dei record a Pradalunga, quindi l’approdo a Chiuduno per diventarne la bandiera, il giocatore simbolo, il capitano, l’elemento che solo a vederlo nell’undici iniziale terrorizza l’allenatore e i due centrali difensivi avversari. “C’è Bosis, oggi pomeriggio saranno cazzi amari…”.
Classe 1992, originario di Ghisalba, punta centrale e spericolata, papà dolcissimo della piccola Giorgia, di professione meccanico, incontrato da chi scrive un paio di volte su facebook, commenti spiritosi, un sacco divertenti, tutti da ridere, perché chi è forte forte in campo, una volta tolta la maglietta, sul pallone può anche scherzarci sopra.
E’ tutto quello che ci sentiamo di scrivere, forse è poco per il giocatore di cui stiamo parlando, ma pensiamo che dopo il gol di domenica più delle parole parlino le immagini. Per farsi un’idea di cosa sia calcisticamente Fabrizio Zlatan Bosis è meglio fare click sul video pubblicato dal collega Marco Neri e che trovate sotto a questo articolo. Descrivere una prodezza del genere non dà mai del tutto l’idea del gesto, meraviglioso, speciale, insomma unico. Comunque ci proviamo: la palla che vaga, il colpo di genio che si materializza all’improvviso e senza che nessuno se lo immagini ecco la rovesciata che pare impossibile, poi la palla colpita perfettamente che finisce sotto l’incrocio tra il godimento generale. Signori, è il bello del calcio. Applausi all’Ibra dell’Atletico Chiuduno, società che sa che quando il capitano è in campo tutto può succedere, salvezza diretta compresa.
Matteo Bonfanti