In un solo mese mi è capitato di trovare due cani che girovagavano da soli per il paese e mi sono fermata per metterli in sicurezza; avrebbero rischiato di essere investiti o di creare gravi incidenti.
Entrambi li ho caricati in auto e portati a casa mia, ma il destino dei due cagnolini è stato diverso. Uno è tornato dal suo padrone, l’altro è finito al canile. Cosa ha fatto la differenza? La medaglietta ed il microchip.
Il primo aveva la medaglietta al collare quindi trovare il proprietario è stato semplice ed immediato, il secondo che aveva pettorina e guinzaglio ancora attaccati (probabilmente è sfuggito dalle mani in passeggiata) non aveva né medaglietta né microchip (per verificarlo è sufficiente andare da un veterinario) e quindi è stato impossibile risalire al proprietario.
Cosa fare in questi casi?
Quando si incontra un cane smarrito e non si riesce in alcun modo a risalire al proprietario, vige l’obbligo di contattare la Polizia Municipale che lo prende in carico trasferendolo in un canile dove resta, per legge, 10 giorni nella speranza che il suo proprietario lo vada a cercare. Trascorso tale periodo, se nessuno lo reclama, potrà essere adottato; è evidente che anche nel caso in cui la storia fosse a lieto fine, Fido si sarebbe fatto un’esperienza tutt’altro che piacevole che sarebbe stata evitabile grazie ad una medaglietta.
A differenza del microchip (la cui mancanza viene sanzionata) la medaglietta non è obbligatoria per legge ma è un dispositivo tanto semplice quanto fondamentale e spesso sottovalutato.
Si può acquistare in molti negozi per animali, di ogni forma-colore-misura, ed è sufficiente incidere un numero di telefono per cambiare la sorte del nostro compagno a quattro zampe;
Pochi euro ma tanta sicurezza, perché: “non succede…ma se succede?”
Viviana Nasti
Educatore cinofilo ENCI – ACSI
Viviananasti.edu@gmail.com