Torino – Atalanta 2-0 (0-0)TORINO (4-3-1-2):
Gemello 6,5; Gilli 6,5, Ferigra (cap.) 6,5 (26′ st Sportelli 6), Marcos Lopez 6, Ambrogio 6,5; Adopo 6,5, Onisa 6, De Angelis 7; Kone 7,5 (43′ st Petrungaro sv); Damascan 5,5 (10′ st Belkheir 6,5), Rauti 7. A disp.: Trombini, Portanova, Ghazoini, Michelotti, Enrici, Isacco, Murati, Moreo, Giunta. All.: Federico Coppitelli 7.
ATALANTA (4-3-1-2): Carnesecchi 6; Zortea 7, Okoli 6,5, Guth 6,5 (47′ st Louka sv), Brogni 6,5 (40′ st Traore sv); Gyabuaa 6 (23′ st Piccoli 6), Delprato (cap.) 6,5, Colpani 6,5; Kulusevski 6; Peli 6,5 (23′ st Cambiaghi 6), Colley 6,5. A disp.: Ndiaye, Gelmi (p), Bergonzi, Girgi, Heidenreich, Da Riva, Cortinovis, Pina Gomes. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: D’Ascanio di Ancona 5 (Garzelli di Livorno, Nuzzi di Valdarno).
RETI: 18′ st rig. Rauti (T), 48′ st Belkheir (T).
Note: ammoniti Delprato, Peli, Onisa e Cambiaghi. Corner 6-5, recupero 1′ e 4′.
Torino – Rauti cala la terza stagionale nello scontro diretto (3-3 in campionato il 15 dicembre e 4-3 all’andata il mese scorso), stavolta dal dischetto, Belkheir sigilla lo score allo scadere. Niente finale di Coppa Italia Primavera per un’Atalanta vivace ma sciupona e punita oltre misura dagli episodi, pure per un metro arbitrale discutibile: i granata, detentori (otto in tutto) del trofeo (vinto dai nerazzurri nel 2000, 2001 e 2003), dopo i fuochi d’artificio nel paio di precedenti d’annata trovano la vittoria all’inglese al Filadelfia che li proietta al doppio appuntamento con la Fiorentina (2-1 sull’Inter al “Bozzi”, 1-0 al “Breda”) del 5 e 12 aprile prossimi.
Una semifinale di ritorno stregata per i bergamaschi, non sufficientemente freddi e precisi nei momenti topici. Chances sui due fronti già dalla prima frazione, dove col senno di poi il direttore di gara dimostra mancanza di equanimità di giudizio salvando De Angelis al 13′ su un mani netto da un metro a braccio largo per stoppare l’incursione di Peli. Al quarto d’ora Ambrogio sale venendo murato in fallo di fondo, sei giri di lancetta e Damascan alza il sinistro dal limite al culmine di una manovra avvolgente. Il problema della baby Dea sono gli errori a raffica: al 24′ Kulusevski apre le danze concludendo a lato defilato verso destra il triangolo con l’estrema (asse Delprato-Zortea), mentre Colley (28′ e 42′) cambia fronte ma non l’esito delle imbeccate dello svedese e quindi di Colpani senza incrociare il tiro. Nella ripresa l’apertura di Peli per il mancino bresciano vede Gemello lestissimo a difendere il legno di competenza; il lancio di Onisa per Rauti (5′) sfocia in un’inzuccata molle e centrale. Un poker cronometrico e Kulusevski impegna il portiere di casa con un tiro-cross destro dopo aver scambiato con Peli dalla bandierina. Al 12′, invece, l’offside (dubbio) vanifica l’appoggio di fronte di Colley su traversone del suo terzino destro. Per fortuna, anche se il patatrac è questione di attimi, è fuori misura anche la replica di De Angelis al 14′, inseritosi dallo schema da punizione dalla sinistra di Kone. Proprio colui che al 17′ fa il blocco e il tentativo di torre, da rimessa laterale di Ambrogio, provocando il flippet testa-ginocchio-mano Delprato-Colpani su cui D’Ascanio è inflessibile: la punta torinista dal dischetto scaglia la sfera sotto l’incrocio alla sinistra di Carnesecchi.
La risposta atalantina è tanto rabbiosa quanto poco concreta, perché Kulu sbaglia di nuovo la mira in tuffo (22′) su imbeccata di Zortea; Colpani, “colpevole” del rigore contro, ci prova senza successo da piazzato al 29′ e quindi sfruttando la palla in uscita di Onisa (34′), ma l’estremo locale alza sopra la traversa. Il collega ospite ha i pugni fermissimi sulla botta dai venti metri di Kone al 38′ servito da Adopo in contropiede e l’occasione del pari da qualificazione finisce alle ortiche 9 minuti più tardi, quando sul gioco di sponda di Piccoli (usato chissà perché da cambio in corsa), lanciato da Colpani a palombella, il 2000 ormai nel giro della prima squadra di Gasperini a volo d’angelo spedisce in bocca a Gemello. La beffa si chiude proprio a ruota, al terzo di recupero, quando la ripartenza rifinita da De Angelis è troppo ghiotta perché Belkheir, rientrando sul sinistro, non la piazzi a mezz’altezza per il raddoppio. Resta il primato nell’Elite dell’Under 19 nazionale, anche se ancora una volta il cammino, vedi l’anno scorso col Milan, si arresta al penultimo atto.
Si.Fo.