Fiorentina – Atalanta 1-0 (0-0)FIORENTINA (3-4-2-1):
Fogli 6,5; Biagetti 6,5, Krastev 6,5, Frison 6,5; Kayode 7, Corradini (cap.) 7 (50′ st Lucchesi sv), Amatucci 7, Favasuli 6,5; Distefano 7, Agostinelli 6 (14′ st Neri 6); Toci 6. A disp.: 12 Tommaso Bertini ’04, 69 Dainelli, 15 Romani, 95 Lucchesi, 3 Larsen, 31 Koffi, 26 David, 37 Seck, 11 Capasso, 14 Egharevba, 70 Sene. All.: Alberto Aquilani 6,5.
ATALANTA (3-5-1-1): Sassi 6,5; Cittadini 6,5, Berto 6, Ceresoli 6; Oliveri 6,5, Zuccon 6, Panada (cap.) 6,5 (35′ st Del Lungo sv), Chiwisa 6, Renault 6; Sidibe 6,5; Cisse 5,5. A disp.: 1 Dajcar, 13 Tommaso Bertini ’04, 15 Hecko, 28 Regonesi, 33 Bernasconi, 16 Muhameti, 19 Fisic, 27 Omar. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: Gualtieri di Asti 6 (Testi di Livorno, Dicosta di Biella; IV Caldera di Como).
RETE: 48′ st Corradini (F).
Note: pomeriggio tiepido e ventoso, spettatori 750. Ammoniti Panada, Oliveri, Zuccon, Biagetti e Chiwisa per gioco scorretto. Tiri totali 8-7, nello specchio 4-3, respinti/deviati 2-2, parati 2-3. Corner 2-5, recupero 0′ e 6′.
Venezia – La partita di oggi in Laguna riassunta con una delle leggi non scritte del pallone: se tiri due volte in porta difficilmente vinci, e al terzo degli altri la metti in saccoccia. Flash della beffa al 93′: rilancio del numero 1, Amatucci intercetta di fronte il rilancio di Berto, Distefano impegna Sasso, Toci la riprende e Corradini gira di sinistro nell’angolino con Zuccon a deviarla dentro nel tentativo di recupero in extremis. Sfuma così, mentre si stava navigando a vista verso i supplementari, il sogno della Primavera dell’Atalanta di strappare la Coppa Italia di categoria al “Penzo” di Venezia alla Fiorentina tricampionessa uscente. Score forse immeritato, ma stanchezza e dettagli hanno fatto la differenza.
Nel primo tempo il confronti a sfuriate farcisce il panino delle occasioni raccontandone di due clamorose a una per gli ospiti secondo ordine di calendario, perché se la schiacciata di Biagetti accarezzata da Distefano sugli sviluppi del primissimo corner e la traiettoria larga a rientrare di quest’ultimo al 37′ in seguito a un recupero alto del dinamico Amatucci difettano di mira il tris in corso d’opera lascia più d’un rimpianto. Sidibe sbuca in area due volte e Fogli sa metterci, nell’ordine, il piedone destro (8′) per rintuzzarne la girata pivottando intorno al perno nemico sul lancetto di Panada e le braccia distese per togliere la ragnatela dall’angoletto alla propria destra respingendo l’incornata da centro area direttamente su innesco dall’angolo sinistro di Ceresoli tre lancette oltre il ventesimo. A fronte del rimorchio dell’ivoriano sventato in diagonale da Kayode in scia alla combinazione in un fazzoletto tra Oliveri e Cisse (13′), secondo dei tre acuti nerazzurri, a cronometro più che doppiato (28′) sarebbe potuto costare carissimo l’uno contro uno strappato a Berto da Toci, servito da Agostinelli dalla trequarti sinistra.
Aperta dalla punizione alta e larga a estremità invertita del braccetto sinistro di Brambilla (3′), figlia del mismatch tra i due terzi opposti, la ripresa prosegue nel segno della superiorità della sfidante con l’uscita a valanga del portiere toscano a sbarrare il passo al guineano (6′) lungo il corridoietto aperto dal filtrante del regista basso con la fascia al braccio. Il vuoto spinto viene colmato dall’uno-due in ampiezza Distefano-Favasuli con la diga Berto in traiettoria davanti a Toci: mancino respinto, chance enorme. In capo a sei corsette d’orologio, però, il centrale dei centrali si fa borseggiare dal ragazzo dal cognome simil-leggenda madridista obbligando Cittadini a ergersi a baluardo insuperabile allo start dei suoi 194 centimetri. Il forcing a pressing alto adesso è soltanto di marca Aquilani, occhio anche al traversone di Neri che si trasforma in tiro rischiando di abbassarsi nel sette a dieci dal novantesimo. Sull’ultimo angolo del terzino bergamasco, regalato dal duo Kayode-Fogli per una rimessa laterale all’indietro gestita a saponetta, arriva Mousta dritto per dritto in mischia (42′) prima del patatrac quasi in dirittura d’arrivo. Dirigenza presente in pompa magna a Sant’Elena: l’AD Luca Percassi, Lee Congerton, il coordinatore del vivaio Giancarlo Finardi, Gabriele Zamagna (ds) e Giulio Migliaccio.
Simone Fornoni