Gelmi 6:
che brividi su quel rinvio ciccato, ma ha modo di rimediare subito.
Bergonzi 6,5: le sue discese ricordano il miglior Castagne, ma lui si occupa anche dei calci da fermo. In copertura a volte fatica se Marin lo punta.
Okoli 7: fisico inarrivabile a questi livelli, si esercita anche in non pochi lanci lunghi.
Guth 7: non che davanti abbia fenomeni cui mettere la mordacchia, ma se la cava d’intelligenza e tecnica.
Brogni 7: si scopre eccellente in anticipo e come sempre si sbatte pure davanti.
Gyabuaa 7: a un primo tempo abbastanza in ombra fa da contraltare una ripresa lussureggiante in cui sigilla la pratica. Si scambia spesso posizione e compiti col collega fantasista.
Da Riva 7: sradica palloni dai piedi nemici a decine rilanciano l’azione. Nel suo ruolo ormai definito è più di un’istituzione.
Cortinovis 7,5: per sbloccare una gara dominata ma con qualche rischio residuo occorreva il lampo di genio. Figurarsi se non doveva accendersi lui, che ha piede, visione di gioco e senso del tempo (34′ st Finardi 6: evita il gol della bandiera).
Traore 7: inventa e ricama, magari scordandosi che nel calcio a volte conta solo la concretezza. Duetta con chiunque, ma è meglio come rifinitore che da tiratore scelto.
Piccoli 6: chiuso tra due centrali molto fisici, era inevitabile che facesse a sportellate. Si va vedere poco concludendo di testa e tenendo la squadra alta (47′ st Ghisleni sv).
Cambiaghi 7: rientri in copertura, sacrificio e assist per il raddoppio dopo aver fallito una chance personale nel primo tempo. Il tutto con la caviglia destra fuori posto (34′ st Ghislandi 6: si piazza alto a sinistra, Mister Duttilità).
All. Massimo Brambilla 7: non tradisce tema tattico e convinzioni, lasciando Gyabuaa e Cortinovis liberi di scegliere quando avanzare e quando restare in trincea. Opta per ben tre cambi contrariamente alle abitudini, ma lo scontro fisico era effettivamente usurante.
S.F.