Atalanta – Fiorentina 1-2 (0-2)ATALANTA (4-3-2-1):
Dajcar 6; Ghislandi 6,5, Scalvini 6, Ruggeri 5,5, Grassi 5,5 (1′ st G. Renault 6,5); Gyabuaa 5,5, Giovane 5 (35′ st De Nipoti 6,5), Sidibe 5,5; Cortinovis (cap.) 6,5, Oliveri 5,5 (1′ st Italeng 6); Rosa 5 (32′ st Kobacki 6). A disp.: Sassi, Scanagatta, Berto, Hecko, Ghisleni. All.: Massimo Brambilla 5.
FIORENTINA (4-3-3): Fogli 6,5; Gentile 6, Dutu 6, Frison 6, N. Pierozzi 6,5; Corradini 7, Fiorini (cap.) 6, Bianco 6; Milani 6 (27′ st Spalluto 6,5), Munteanu 6,5, Agostinelli 7 (38′ st Neri sv). A disp.: Ricco, Dainelli (p), Gabrieli, Ghilardi, Giordani, Krastev, Di Stefano, Tirelli, Toci, Favasuli. All.: Alberto Aquilani 6,5.
Arbitro: Collu di Cagliari 5,5 (Ferrari di Rovereto, Marchetti di Trento).
RETI: 31′ pt Agostinelli (F), 42′ pt Munteanu (F), 48′ st rig. Cortinovis (A).
Note: osservato 1′ di silenzio per ricordare Tarcisio Burgnich. Ammoniti Agostinelli, Scalvini, Sidibe, Gyabuaa, Bianco e G. Renault per gioco scorretto. Tiri totali 12-10, nello specchio 3-5, respinti/deviati 4-3, parati 2-3, legni 1-0. Corner 10-3, recupero 0′ e 5′.
Zingonia – Il penalty nel recupero di Alessandro Cortinovis? Tardivo e inutile. Per via dell’uno-due da scottarsi le dita nel primo tempo, ovvero serie positiva ferma a 11 e crisi della Fiorentina rientrata dopo 6 ko di fila. La Primavera dell’Atalanta, a cinque turni dal gong, resta attardata a meno 3 dal sesto posto, ultimo valido per i playoff, oltretutto occupato da una Spal che fin qui è avanti nello scontro diretto. Fanno 42 a 39 dopo 25 match. Ennesimo passo indietro in una stagione in saliscendi per la squadra di Massimo Brambilla, afflitta dal duplice problema del ricambio generazionale e della disponibilità di punte, tra fantasia (Vorlicky sempre out) e incisività (Rosa falso 9, Italeng ridotto a riserva). Anche se stavolta le responsabilità della sesta sconfitta in campionato pesano molto di più sul reparto di mezzo.
La cronaca nuda e cruda evidenzia demeriti e poco cinismo, specie fino all’intervallo. Al 5′ l’ascensore a dir poco sballato di Dutu chiamato dalla punizione crossata del futuro rompighiaccio Agostinelli da sinistra, in capo a un bis di lancetta il pretenzioso tentativo di Sidibe da 30 metri che non coglie di sorpresa Fogli in presa alta sotto l’incrocio. Poco prima, l’anticipo di Scalvini per frenare la corsa di Corradini innescata proprio da un errore della mezzala-bomber di casa, che ahinoi dietro conferma certe disattenzioni peregrine regalando la sfera a Munteanu (21′), sbattuto comunque addosso a Ruggeri poco al di qua del limite al culmine dell’azione insistita Corradini-Pierozzi-Milani-Gentile susseguente al primo corner del pomeriggio. Il fondamentale della chiusura, lungo il forcing viola in white, tocca anche a Ghislandi per opporsi alla sinistra ospite sull’apertura di gioco da destra (24′) che coinvolge l’intero tridente, prodromo ovvio all’assolo del battistrada, già a segno nel temporaneo 1-1 della Supercoppa-bis al Gewiss Stadium del 21 gennaio (Cortinovis, Kobacki e Vorlicky) e allo stesso punto del pirotecnico 3-3 al “Bozzi” il 17 febbraio (Sidibe, Munteanu, Rosa, Gyabuaa e autogol di Scalvini), per insaccare il vantaggio alla mezzora dalla sinistra dell’area a scendere sotto il sette opposto. Dalla trequarti sinistra bassa in porta senza trovare un solo ostacolo.
Un settebello di lancetta più tardi, ecco il lancio al contagiri di Ghislandi per la nitida chance del possibile pari di Gyabuaa (37′), sventata dal portiere ospite in uscita dopo inserimento e doppio controllo del ghanese di Parma con sombrero a Frison. Niente da fare, anche per via di un centrocampo che non fa filtro: una cinquina cronometrica ed è raddoppio, con Corradini pronto al borseggio a Giovane e all’assit per corserella e diagonale dal limite di Muntueanu baciato dal palo interno. Nella ripresa Italeng, new entry insieme a Renault senza revisione tattica ma col francese più sprintoso di Grassi, non centra in avvio (6′) lo specchio ai 16 metri per il vezzo di incocciare al volo in acrobazia lo scavino di Cortinovis. Gyabuaa, invece, trova la muraglia per il quinto angolo (14′) sullo schema dalla bandierina tra l’osiense e il capitano. Si va troppo per linee esterne, vedi 23′, quando Dutu ha buon gioco nell’anticipare due terzi dell’attacco bergamasco al culmine della combinazione da sinistra a destra sfociata nel solito traversone ghislandiano. Al 24′ il tackle di Fiorini sul fantasista di Monterosso, andato via al numero 10 altrui, fa gridare la panchina al rigore ma è solo angolo. Il neo ingresso Spalluto provoca qualche fastidio, prima offrendo a Munteanu (27′) la sponda per l’alzata di mira e quindi andando in percussione centrale (29′) sventata a fatica dalla retroguardia nerazzurra con la stoppata del centrale di Palazzolo sull’Oglio sul tap-in di Agostinelli potenzialmente da tris. Il bello è che la seconda, comoda parata di Dajcar (al 34′ sulla torre di Dutu da tiro dalla bandierina) arriva a nove sinfonie dal novantesimo, in due tempi, su tiro strozzato dell’aspirante centravanti-doppiettista rumeno.
Tre minuti dopo, la prima conclusione atalantina vera della seconda metà è di Sidibe, che non fa abbassare l’attrezzo a sufficienza, a rimorchio dell’ex Parma, servito a sua volta dalla penetrazione dal fondo di De Nipoti. A un paio di corsette dall’extra time, la delpierata bassa di Cortinovis rientrando da sinistra si stampa sulla faccia interna del legno; al 1′ di recupero, spalla di Frison per calare la saracinesca su De Nipoti; al 2′, la spinta (o trattenuta?) davanti all’area piccola cogli stessi protagonisti (pare), nel caos generale con Scalvini a colpire la palla, sul corner con gli stessi protagonisti con l’illusoria riapertura spiazzante dal dischetto del 10 locale. Il portiere sloveno si oppone di piede a Spalluto, smarcato dal compagno di reparto, e l’incerto Collu dà tre soffi al fischietto. Ora bisogna tentare di vincerle tutte, a cominciare da domenica a Formello a pranzo contro la Lazio: a giugno, venerdì 4 (ore 19) si va dalla Spal, quindi le ultime tre col Genoa, in casa del retrocesso Ascoli e l’Inter intorno alla metà del mese.
Si.Fo.