17a Primavera 1 – Zingonia, Centro Sportivo Bortolotti, domenica 22 dicembre (ore 13)
Atalanta Under 20 – Juventus Under 20 2-3 (0-2)
ATALANTA (3-4-1-2): Sala 6; Comi 5,5, Ramaj 6, Maffessoli 5,5 (1′ st Damiano 6,5); Arrigoni 5,5 (37′ pt Steffanoni 6,5), Armstrong 5,5 (1′ st Bonanomi 7,5), Riccio (cap.) 6, Simonetto 6,5; Manzoni 7; Baldo 5,5 (1′ st Gobbo 6), Artesani 6. A disp.: Zanchi, Ghezzi, Capac, Mencaraglia, Tavanti, Michieletto, Idele. All.: Giovanni Bosi 6,5.
JUVENTUS (4-2-3-1): Zelezny 8; Ventre 7, Martinez 6,5, Montero 5,5, Nisci 6,5; Keutgen 7, Boufandar 6,5; Vacca (cap.) 7 (27′ st Biliboc 6,5), Florea 6,5, Finocchiaro 7 (19′ st Verde); Di Biase 7,5 (27′ st Ivan Lopez 6). A disp.: Vinarcik, Pagnucco, Scienza, Mazur, Sosna, Bellino, Rizzo, Merola. All.: Francesco Magnanelli 6,5.
Arbitro: Zago di Conegliano 6 (Spagnolo di Reggio Emilia, Rosania di Finale Emilia).
RETI: 21′ pt rig. Vacca (J), 35′ pt Florea (J), 24′ st Bonanomi (A), 29′ st Ventre (J), 30′ st Artesani (A).
Note: primo pomeriggio velato, spettatori 100. Ammoniti Comi, Boufandar e Ventre per gioco scorretto. Tiri totali 22-8, nello specchio 10-4, parati 8-1, respinti/deviati 7-2, legni 1-0. Corner 9-1, recupero 2′ e 3′.

Zingonia – Non basta l’assalto aereo di Riccio e addirittura del portiere Lorenzo Sala, con Zelenzy a prendere pure quella, sull’ultimo corner, alla Primavera dell’Atalanta per evitare la sesta sconfitta casalinga. Passa la Juventus, cinica quanto basta e disposta a farsi dominare nell’intera ripresa con la retroguardia di casa virata a quattro e la formula fantasia davanti. Bonanomi la riapre a metà della seconda metà infilando il sinistro dalla destra dell’area in una cruna d’ago, Ventre sembra averla chiusa in mezzo alle belle statuine di casa e Artesani serve solo a rimanere aggrappati alla speranza. Se al giro di boa mancano Bologna (sabato 4 gennaio 2015, ore 15) e Milan (in casa, l’11 nuovamente alle 13), a metà strada c’è l’ottavo casalingo di Coppa Italia con l’Empoli mercoledì 8 alle 11 del mattino. In classifica è sempre quartultimo posto a 16 punti.

Succede pochino, senza nulla togliere al botta e risposta Di Biase-Manzoni tra 10′ e 14′, taglio & fuga vs conduzione davanti alla lunetta coi due portieri a difendere rispettivamente palo e centro dello specchio, con Vacca ad allargare subito dopo in caduta tra l’esitazione di Maffessoli e il ritorno di Ramaj, ma poi sbuca il braccio sinistro di Comi a interrompere la traiettoria dell’avanzato Nisci dalla mancina e Vacca senza spiazzare Sala firma il vantaggio. Poco prima del bis di Florea col lob in tocco sotto in scia al tacco dell’apripista e al filtrante di Finocchiaro, la palla dentro di Manzoni per Baldo che chiude bene il diagonale ma non a sufficienza per superare l’ultimo ostacolo.

Se a raddoppio consumato ci sono anche la svettata molle da corner di Ramaj e a 6′ dall’intervallo Finocchiaro dalla lunetta pescato dal solito noto , in avvio di ripresa Riccio sulla ribattuta resta fermo al palo (4′) e due invenzioni della new entry Bonanomi tra 5′ e 7′ vengono sprecate alta da Manzoni e centrale da Artesani. Anche il campione nazionale uscente Under 16 Damiano combina qualcosina specie dall’out sinistro, Bonanomi invece ci mette una pretenziosa sforbiciata di seconda oltre il quarto d’ora. Zelezny deve impegnarsi seriamente su Steffanoni deviandone in angolo la staffilata, mentre quella di Riccio (17′) è una telefonata d’alleggerimento. La indovina in proprio, nell’asse con la catena di destra, invece, il fantasista altobrianzolo subentrato al rientro dal tunnel, un’infilata verso il palo lontano

Peccato esistano anche le rimesse laterali e la prima buona da sinistra innesca la girata verso il centro dell’area atalantina di Biliboc per la sponda di Keutgen a favore di rigore in movimento e pure spiazzante dell’autore del tris bianconero. Occhio, però, al thrilling sempre dietro l’angolo col figlio d’arte Alfonso Montero Benia e regalare ad Artesani, che dribbla pure il portiere, la fuga immediata per riavvicinarsi nello score. A una cinquina dal novantesimo la suola di Ventre smorza per la presa alta del compagno tra i legni il conato di Daniano, servito dal fantasista; ribattuto, invece, lo scarico-rimorchio tra quest’ultimo e Simonetto in mezzo a una selva di gambe (42′). Dell’ultimo assalto s’è scritto in premessa.