Col fatto che l’Accademia Gera d’Adda gioca nel girone L con tutte quelle corazzate milanesi, sconosciute a noi bergamaschi, spesso ci dimentichiamo di raccontare ai nostri lettori quello che i ragazzotti di mister Rossi stanno facendo in questo mirabile anno calcistico che va dal 2018-2019.  Primo posto solitario ormai da mesi, cuore a mille e spirito battagliero, costante voglia di dare spettacolo, che porta al Comunale di Pontirolo centinaia di persone a ogni partita. Insomma, in casa blugranata c’è tutto il bello del calcio di provincia.

Domenica il big match col Cavenago, vinto da grande, in perfetto stile Juventus, mettendoci l’anima, la classe e i polmoni, una vittoria costruita con raddoppi continui sul portatore di palla avversario, con giocate sopraffine a sopperire qualsiasi cosa, persino una dubbia decisione arbitrale che ha lasciato l’Accademia in dieci. Magri, proprio lui, Hebert, il bomber che da un decennio significa promozione, s’incunea in area, si prepara al tiro, il difensore non ci pensa due volte e lo stende. Rigore sacrosanto per tutti, ma non per il direttore di gara che fischia una simulazione inesistente. L’attaccante perde le staffe e s’incazza come una vipera, l’arbitro fa la frittata, rosso e padroni di casa che rischiano di perdere in un pomeriggio di sole quanto fatto nei meravigliosi mesi precedenti.

Ma nel calcio, si sa, fa tutto la voglia di vincere, arma che hanno solo le grandi squadre. Capita così che in inferiorità numerica l’Accademia trovi le energie per sembrare in campo non in undici, ma in sedici. Facchinetti, i due Pedroni, Ubbiali, Belloli, Belotti e Vitali tirano fuori gli attributi, gli stessi di Cristiano Ronaldo quando martedì sera gli è apparso nel mirino il Cholo. I golassi di due leoni, i già citati Belloli e Vitali fanno il resto. L’impresa è servita: 2-0 nella partita dell’anno, vento in poppa, il grande salto di categoria che diventa l’unico obiettivo possibile in questo meraviglioso 2018-2019.   

Che dire? Solo applausi. Alla squadra, che vince sempre, al suo mister, che non sbaglia mai la formazione, ai tifosi, che fanno festa, tranquilli, senza eccessi, regalando sempre un sorriso agli avversari battuti, al presidente Radaelli, al suo vice, Pedroni, al ds Vecchiotti, e a tutti gli altri dirigenti, che in tre anni di vita hanno dato nuova linfa alla Pontirolo che ama il football. A riprova le parole di Pedroni: “Siamo partiti per fare un buon campionato, ma non pensavamo di fare così bene. Poi nel calcio l’appetito vien mangiando, quindi forza ragazzi, che la Promozione ci sta aspettando. Concludo con due parole sul nostro mister, Rossi, che ci ha stupito per via delle qualità umane e tecniche. E’ un grande. Se arriverà il salto di categoria saremo felici, altrimenti pazienza. Siamo comunque entusiasti e soddisfatti per via di questa annata di grandi vittorie”. E pure noi, che di formazioni di successo abbiamo sempre bisogno…

Matteo Bonfanti