Il Loreto perde il suo capitano. Con un messaggio apparso pochi minuti fa sulla sua pagina facebook Federico Biffignandi spiega la scelta di chiudere la straordinaria esperienza con la casacca cittadina. A Biffi-gol, persona dalle qualità umane straordinarie, oltre che uno dei giocatori più importanti dell’ultimo decennio di calcio provinciale, va un immenso “in bocca al lupo” per la sua prossima esperienza nel pallone. Di seguito, in corsivo, ecco le sue parole.
L’ADDIO – Sono tornato a Loreto 5 anni fa a testa alta, ma con la cresta bassa. Dopo due campionati vinti fino all’Eccellenza avevo bisogno di tornare a casa, tre categorie sotto, gratis, là dove ero cresciuto per 12 anni, sin dalla scuola calcio. Avevo bisogno di ritrovare il mio calcio, fatto di vittorie sul campo e fuori, forte di un’idea romantica della vita che toccava (e tocca) anche lo sport. Mi sentivo quasi in debito con la squadra e con le persone che ci lavoravano da una vita. È stato bello, emozionante, forte, difficilissimo: il brivido delle vittorie ottenute e la ferita delle sconfitte accusate con la squadra che ami sono una cosa diversa, speciale, forse il motivo vero per cui si gioca a pallone. Auguro a tutti di provare emozioni simili. Allo stesso modo con cui sono arrivato, vado via. Io sono cresciuto con principi, imparati proprio a Loreto, che valgono più dei compromessi e dell’aspetto tecnico del calcio che con questa scelta non ha nulla a che fare. Non posso più dare quello che il Loreto merita, ho sempre scelto il bene della squadra piuttosto che il mio nonostante tutto, quindi mi faccio da parte. Ringrazio le persone che mi hanno riportato a casa, quelle che hanno tenuto vivo il Loreto e quelle che hanno continuato a tifare per me da lontano apprezzando qualità calcistiche e umane. Ringrazio alcuni compagni speciali, quelli che mi hanno sempre riconosciuto come Capitano e quelli che hanno sempre fatto la corsa (anzi, le corse) in più per me.