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In una domenica particolarmente propizia per le rimonte, vedasi il capolavoro compiuto dal San Pellegrino sul campo del Club Milanese, il girone E di Prima categoria si conferma una volta di più feudo privilegiato per emozioni e colpi di scena. Due gare, per altrettanti verdetti maturati a cavallo del 90’, in una zona-Cesarini che ha finito per premiare le sorti di Paladina e Atletico Villongo. Contro Brembillese e Città di Dalmine, vincono allora le compagini più quotate e insignite dei favori del pronostico, ma di certo la caparbietà messa in campo dagli avversari, unitamente a quella componente di imprevedibilità, legata a fattori quali direzione arbitrale o infortuni piovuti a raffica, hanno reso il racconto domenicale ancor più avvincente, ai limiti dell’epico. Quanto accaduto a Paladina ha rimandato, per non sconfinare oltre un dato temporale troppo ampio, alla finale di Supercoppa Italiana del 2006, Inter-Roma giocata allo Stadio “Meazza di Milano”. Anche lì una squadra chiaramente favorita, ossia l’Inter di Roberto Mancini, destinata ad avviare un ciclo irripetibile di successi, su scala nazionale e internazionale, sorpresa nel primo tempo dal furore dei giallorossi di Luciano Spalletti. Al 3-0 romanista fece da contraltare la pazzesca rimonta nerazzurra della ripresa, culminata prima nel pari di Vieira e, infine, nel gol-vittoria realizzato nei tempi supplementari dal portoghese Luis Figo. A suo modo, Paladina-Brembillese ha goduto del suo epilogo-thrilling, pur accontentandosi dei due tempi regolamentari. Ospiti avanti fino al 35’ della ripresa per 3-1, in un contesto determinato dai fatidici episodi, sotto la cui egida rientrano dubbie decisioni arbitrali ma anche topiche commesse dai portieri. A 10’ dal termine, da un caso da moviola è partita la Remuntada dei ragazzi di Marco Albergoni. L’arbitro vede un fallo di mano in area e Nasatti si presenta per la prima volta dal dischetto, portando i granata a -1. L’episodio suona campale, perché a stretto giro arriva il pari di Tassetti con un’azione di puro opportunismo. E nel recupero, ecco un altro rigore in favore dei padroni di casa, per il gol-vittoria di Nasatti, valevole la doppietta di giornata per il centrocampista ex Pro Palazzolo e Vertovese. Quanto accaduto a Villongo, invece, riporta la memoria degli appassionati alla celeberrima finale di Champions League del 1999, tra il Manchester United e il Bayern Monaco. Al Camp Nou di Barcellona, bavaresi subito avanti grazie a Basler e in totale controllo, per gran parte della gara, dall’alto delle occasioni in serie macinate, ma non concretizzate, nel secondo tempo. Dopo le ben due traverse colpite dal Bayern, ecco l’imponderabile, scaturito per effetto delle forze fresche inserite da Alex Ferguson, che gettò nella mischia Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjær. Prima l’uno e poi l’altro, in quei tre minuti di recupero destinati a passare alla storia, per una rimonta che culminò nel fenomenale Treble, infilato nella stagione 1998-’99, da quello United. Al cospetto di un fanalino mai domo come il Città di Dalmine, l’Atletico Villongo di Matteo Brignoli va sotto nel primo tempo, per effetto della punizione di Sorti. A seguire, la grande sofferenza con un possesso-palla, perpetrato dall’undici ospite, a imbavagliare ogni reazione, creando le premesse per l’impasse più totale. Fino ai minuti finali, fino alle intuizioni di mister Brignoli in versione “Sir Alex” e fino al determinante contributo dei neoentrati. A 5’ dal termine, Cancelli combina su azione d’angolo con Belotti, che avanza palla al piede e firma il pareggio. A tempo scaduto, ancora Belotti va di acrobazia, Maffeis non trattiene e per Manessi diventa un gioco da ragazzi siglare sottomisura il gol-vittoria. Proprio come fu per il norvegese Solskjær.
Nik

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