Voci dallo spogliatoio, apparentemente in dissonanza tra leader a pelo d’erba, stavolta da subentrato, e mister, ma alla fine la delusione è il minimo comun denominatore insieme alla fattuale osservazione che la coperta davanti è cortina. “Sono due punti persi, se costringi il Cagliari per novanta minuti a ridosso della sua area, e per di più in casa, devi vincere. Negli ultimi dieci minuti abbiamo creato qualcosina, ma in genere abbiamo faticato. Eravamo sempre vicino alla loro area ma senza trovare quasi mai l’ultimo passaggio. Il gioco c’è stato, anche se siamo stati poco lucidi. Per vincere le partite bisogna fare i gol e nelle ultime partite in casa stiamo faticando a costruire occasioni. Abbiamo spinto fino all’ultimo anche coi cambi, difficile giochino sempre gli stessi”. Così Marten de Roon a commento degli occhiali inforcati dall’Atalanta coi sardi. Dalle parole del centrocampista emerge preoccupazione per il rendez-vous col Bruges per proseguire il cammino in Champions League: “Bisogna fare molto meglio, perché se ripetiamo la stessa prestazione offerta fuori casa, rigore o non rigore al 94′, non basta nemmeno ad andare ai supplementari”, il monito dell’olandese.
“Non mi piace la parola stanchezza, io mi sento abbastanza bene. Contano un pochino gli assenti perché per noi sono importanti. Chi viene a Bergamo si abbassa tanto e sta a noi trovare le soluzioni e i movimenti giusti. Sta a noi migliorare dove fatichiamo.
Per martedì contro il Bruges c’è una carica enorme, forse di più per quel rigore nel finale. Per passare il turno bisogna migliorare la prestazione. Se ripetiamo quella fuori casa, non basta di certo. Da domani testa a martedì, col favore del pubblico vogliamo giocare una partita di grande intensità ed energia.
Ho appena rivisto il gol annullato: si può fischiare, non voglio entrare troppo negli episodi perché non ha senso. Io non ho capito perché Deiola abbia perso tre minuti per uscire e poi l’arbitro ne abbia dati quattro di recupero e anche lì eravamo sempre fermi. In Inghilterra ho visto darne dodici e noi vorremmo continuare a giocare” (Marten de Roon).
Gian Piero Gasperini, invece, almeno della prestazione è soddisfatto: “Hanno fatto tutti un’ottima gara giocando a lungo nella metà campo di un Cagliari affacciatosi pochissime volte. Ha giocato la formazione migliore, abbiamo fatto il massimo che potevamo fare. C’è mancato lo spunto in più degli attaccanti che non avevamo”. Dall’infermeria al campo, rivedere un paio di big entro martedì nel playoff di ritorno col Club Brugge non sarà affatto scontato: “Kolasinac è più recuperabile di Lookman, adesso abbiamo due giorni per valutarli ma non sarà facile per nessuno dei due. Martedì esiste anche la prospettiva dei supplementari e stanno facendo un buon differenziato entrambi. Maldini invece è ancora ai margini. L’assenza di Ademola è pesante: in questi mesi s’è scambiata per grande potenziale offensiva quella dei centrocampisti. Oggi eravamo in difficoltà nei ruoli davanti, anche se Vlahovic è stato bravissimo e ha sfiorato il gol. Ora vedremo anche con Cassa se potrà in qualche modo sostituire Lookman”.
“L’Atalanta ha sempre realizzato molti gol, ma nelle ultime settimane ha dovuto sempre finire le gare con i centrocampisti in attacco, come del resto abbiamo giocato oggi fin dall’inizio. Soffriamo tremendamente l’assenza anche solo numerica degli attaccanti. Samardzic, Pasalic e Brescianini che si alternano davanti si adattano e sono straordinari, pure Cuadrado è stato encomiabile. Ma non sono attaccanti: anche con Torino e Bologna, partite molto simili a quelle di oggi, ne avessimo avuti sarebbero finite in modo diverso.
Preferisco trovare squadre chiuse piuttosto che quelle che mi mettono sotto. Se manca l’attaccante in grado di dare lo spunto in più, però, fatichi a segnare.
Il colpo di testa di Posch sull’uscita del portiere sul gol annullato a Brescianini è da rivedere, mi sembrava fosse saltato diritto senza falli.
Il 4-2-3-1 visto a tratti? Stiamo provando veramente di tutto sotto l’aspetto tattico, a dicembre eravamo molto in alto senza bisogno di trovare altre cose, ma quando sei in difficoltà cerchi anche altre soluzioni” (Gian Piero Gasperini).