Gianluca Piro

è ufficialmente un giocatore del Cenate Sotto. Nel tardo pomeriggio di mercoledì è arrivata la tanto attesa presentazione, con posa in favor di obiettivo, al fianco del vicepresidente Roberto Merli. Il bomber classe ’97 mantiene dunque la categoria, a dispetto dei rumor che, nei giorni scorsi, lo accostavano, in Prima categoria, al Paladina. Un corteggiamento lungo cinque anni può dirsi finalmente riuscito. Dopo tanto girovagare, dopo alcune esperienze maturate presso piazze limitrofe, vedasi le recenti tappe presso Carobbio degli Angeli e San Paolo d’Argon, l’obiettivo è da ritenersi centrato, al culmine di un rapporto di stima che trae le proprie radici alle origini del boom di Gianluca Piro, quando l’attaccante, indossando la casacca della Nuova Valcavallina, rappresentava uno degli avversari più temibili dei cenatesi. Archiviata la parentesi di Seriate, avvelenata da una disgraziata retrocessione, il bomber giunge alla corte del presidente Nembrini con rinnovato entusiasmo: “Tutte le estati, da almeno cinque anni a sta parte, siamo entrati in contatto ma, per un motivo o per l’altro, non c’erano gli estremi per accasarsi a Cenate, anche se fin da subito le sensazioni sono state più che positive. C’è sempre stato un grande feeling, che va al di là delle battaglie sul campo vissute soprattutto quando giocavo con la Nuova Valcavallina. Possiamo quindi affermare che questa stima reciproca e questo rispetto reciproco hanno aiutato parecchio, ai fini del successo della trattativa. E poi c’è il coinvolgimento di alcune figure-chiave, vicine sia a me che al Cenate. Penso, in particolare, al diesse Mattia Poloni e a Michael Cuni, che per loro è un vero tuttofare. Sapevo dove sarei andato a parare, quando mi sono sentito dire le stesse cose da “Polo” e “Paco” non ho avuto più dubbi e ho intuito che Cenate che poteva essere davvero la soluzione più adeguata per ripartire. L’aspetto legato alla categoria è stato fondamentale, in primis perché quest’anno, pur avendo giocato col contagocce nel ritorno, ho contribuito con 10 reti, siglate praticamente solo nel girone di andata. Credo di aver dimostrato di poter tenere il passo, in Promozione, nonostante qualche guaio fisico e nonostante l’amaro verdetto arrivato alla fine. Penso allora di poter dare tanto a questo ambiente. Lo conosco e so che è un ambiente che ti fa lavorare in tranquillità. So anche che mister Cefis è uno tosto, ma è uno che insegna calcio. Se lo seguiremo, potremo fare grandi cose insieme”. La Promozione, allora, quale aspetto dirimente ai fini della scelta definitiva, nonostante svariate proposte giunte un po’ da ogni dove. “Ho apprezzato particolarmente la chiamata di mister Comi da Paladina – confida Piro ai nostri microfoni – segno che insieme abbiamo lavorato bene, anche se per troppo poco tempo. Per uno come lui, si veste l’elmetto e si va in guerra senza alcun timore. Però non c’è dubbio che la categoria abbia inciso. Alla fine, gliela dovevo al Cenate, perché stima e intesa erano nell’aria già da tanto tempo”. Motivazione e voglia di riscatto influiranno eccome, ai fini del rendimento dell’attaccante, reduce da una stagione non certo agevole, fatta sì di uno score in doppia cifra ma anche scandita da troppi imprevisti, nonché guastata irreparabilmente dalla retrocessione, ai playout, dell’Aurora Seriate, per mano dei cugini-rivali del Gorle: “A livello personale, non si può sostenere che io abbia fatto male, se consideriamo che sono rimasto, di fatto, ai box per tutto il ritorno, vuoi per gli infortuni e vuoi per scelta tecnica. Tre partite le ho saltate a causa del mal di schiena, poi senza capire bene il perché sono stato messo in disparte: mi è dispiaciuto davvero molto non poter dare una mano ai miei compagni. Il problema forse è sorto a ottobre, quando è arrivato un cambio dell’allenatore che ha sorpreso tutto l’ambiente e ha scombussolato quella che è la gestione complessiva, peggiorandola senza dubbio. Noi abbiamo dato tutto sul campo, ma secondo me non siamo stati aiutati nella maniera migliore. Mi dispiace, la retrocessione è un evento che pesa sempre, ma ho la coscienza a posto, perché come sempre ho dato tutto quello che potevo. Ringrazierò sempre Seriate e l’Aurora per l’opportunità che mi è stata data; purtroppo, da ottobre, dal giorno in cui è stato deciso di cambiare Comi, le cose hanno iniziato a precipitare. Ripartiamo allora da Cenate, conosco l’ambiente e conosco le sue aspettative. Cercherò di far parlare il campo, perché alla fine è lui l’unico giudice. Sono carico, ho tanta voglia di riscatto e ho tanta voglia di dimostrare che Piro non è un giocatore da retrocessione. Sono pronto e sono a disposizione del mister. Qualsiasi cosa mi chieda, qualunque sia la posizione in campo che ha previsto per me, sono pronto a dare il massimo: per lui, per i compagni, per una società come il Cenate che lavora bene e che merita il meglio”.
Nikolas Semperboni