Zingonia

“Dopo la sconfitta all’andata a Zagabria non speravamo certo di qualificarci con una giornata d’anticipo. Devo dire grazie ai ragazzi, perché la loro è stata una crescita esponenziale”. Parola di Massimo Brambilla, dopo la vendetta all’inglese sulla Dinamo con sorpasso incorporato (10 a 8) nel girone C di Youth League. “Oggi ho capito subito come sarebbe andata, bastava vedere la facilità della circolazione di palla e la fiducia nelle giocate”, aggiunge il tecnico dell’Under 19 nerazzurra, bella e vincente.

All’antistadio Maksimir, il 18 settembre scorso, per l’Atalanta Primavera, più che un ko di misura, l’inizio di una parabola ascendente. Un percorso di apprendimento a tappe che si è riverberato sui risultati: “In Croazia era stata una sfida molto più equilibrata, con due pali nostri e due grosse occasioni loro. Stavolta a tratti non c’è stata partita, anche se nel primo tempo ci sono stati alcuni errori sotto porta – l’analisi dello stratega -. Con lo Shakhtar avremmo meritato di vincere rimontando e poi facendoci raggiungere a tempo scaduto. Il 3-1 di Manchester, invece, è stata l’iniezione di fiducia per come è arrivato: al ritorno una gara più difensiva, ma vinta lo stesso. Un pari in Ucraina e la vetta non ce la toglie nessuno”.

Riguardo a singoli, formula e formazione, Brambilla sceglie di non soffermarsi sulle prodezze risolutive, privilegiando lo spirito di sacrificio del capitano Nicolò Cambiaghi. “Era lui a sentirsela nonostante una botta pregressa, l’ho mandato in campo dopo essere stato rassicurato dallo staff medico che non avrebbe corso rischi – chiude l’allenatore di Vimercate -. A questi livelli gli undici più adatti ad affrontare impegni complicati sul piano fisico, tecnico e tattico sono questi. Per il tour de force da qui alla pausa natalizia, nove partite in un mese di cui due già fatte, la rosa molto ampia mi darà la possibilità di fare turnover quando serve. E ci sono molti 2002 che stanno alla finestra in attesa di un’opportunità”. 
S.F.