“La società non sembra intenzionata a intervenire sul mercato, a me servirebbe qualche rinforzo
“. E cita l’attacco, dove Nicolò Zaniolo, infortunatosi di nuovo, resta sotto osservazione. L’ipse dixit di Gian Piero Gasperini in coda alla manita allo Sturm Graz, quindi in una serata da abbondanza respirata a pieni polmoni, non ha nemmeno fatto in tempo a diffondersi a macchia d’olio che all’indomani sono rimbalzati due rumors di per difesa e attacco. In pratica Strahinja Pavlovic, difensore centrale serbo classe 2001 del Milan, e Giacomo Raspadori, l’attaccante azzurro (2000) del Napoli confinato in panchina dall’ex Antonio Conte, hanno aperto, anzi spalancato un portone, più che la finestra invernale, alle eventuali offerenti.
Il giornalista esperto di calciomercato Alfredo Pedullà, per quest’ultimo, liberato dal prossimo approdo di Alejandro Garnacho dal Manchester United nel Golfo dopo la partenza di Kvicha Khvaratskhelia per il PSG, dà per certo il ballottaggio tra la Roma e la stessa Atalanta. I bergamaschi, che se davanti attende a breve il rientro di Gianluca Scamacca ha perso nel pacchetto arretrato Odilon Kossounou fino a tutto aprile.
Per l’amministratore delegato Luca Percassi, interrogato settimana scorsa a patatrac dell’ivoriano quantificato in termini di tempi d’attesa, la pezza in difesa non è dichiaratamente un’opzione. Per il tecnico nerazzurro, invece, e lo si sa da tempo perché lui stesso tiene ogni volta a precisarlo, le punte, intese come punte di ruolo e quindi non i vari Brescianini e Samardzic che sono mezze ali o trequartisti avanzabili secondo necessità, non sono mai troppe. Pavlovic, comunque, ha appena detto no al Fenerbahce di Mourinho che ha optato per l’ex interista Skriniar del PSG.
Sullo sfondo resta il solito Domenico Berardi, al sapore però di occasione sfumata quand’era sano e nel pieno delle forze, mentre di sborsare 25 milioni per Rayan Cherki risanando parzialmente le casse piangenti del Lione proprio non se ne parla. In ogni caso il front office di Zingonia ha deciso quantomeno di non investire in acquisti a titolo definitivo: al massimo la formula per l’occasione che dovesse presentarsi sarebbe il diritto di riscatto tramutabile in obbligo al raggiungimento di determinati obiettivi personali e di squadra. Ma a Bergamo nessuno regala niente, ora che è più forte che mai. La ripresa di giovedì, intanto, è destinata a dire di più dell’adduttore sinistro di Zaniolo in vista di Como, ma non è probabilissimo che il giocatore in prestito del Galatasaray riesca a recuperare in tempo con soli due allenamenti in calendario.