HERNING – Quasi una passeggiata. L’Atalanta impone la sua legge e si sbarazza senza particolari problemi dei modesti giocatori del Midtjylland. Un altro 4-0 nella prima di Champions ma stavolta la goleada è ad opera dei nerazzurri. Le flebili preoccupazioni della vigilia, dopo la batosta di Napoli, sono durate meno di un quarto d’ora. E anche Lisbona è solo un ricordo per gli annali di storia calcistica. Tutto dimenticato e via ad una nuova avventura. Del resto quando Zapata ha colpito il palo al 16’ si è capito che per i malcapitati danesi sarebbe stata una serataccia. Il Midtjylland ha messo in campo l’entusiasmo della squadra neofita partendo in maniera aggressiva, il tempo per i nerazzurri di prendere le misure degli avversari ma soprattutto delle avverse condizioni atmosferiche (pioggia ininterrotta dal primo minuto all’ultimo) e del terreno di gioco viscido e poi ha cominciato a giocare a calcio con le consuete, nonché spettacolari, triangolazioni e con palleggi efficaci, da lì sono scaturite palle gol a raffica. La supremazia è stata netta in tutti i settori del campo ma come sempre il lato sinistro era quello privilegiato con Gosens sempre agile negli inserimenti e pronto a scambiarsi palloni su palloni con Zapata che ha sfiancato prima e poi demolito la difesa danese benchè Sviatchenko cercasse di limitarlo ma era come fargli solletico. E così è cominciata la ricca collezione di palle gol, alcune parate da Hansen, un’altra finita sul palo e ben tre finite nella rete al termine di azioni esemplari, come sempre da manuale calcistico. Non solo ma con quasi tutta l’Atalanta nell’area dei danesi. Prima Zapata ha superato Hansen su cross di Toloi, sponda di Romero e con Djimsiti già pronto alla rovesciata, poi la solita bomba di Gomez su assist di Zapata, un altro gol meraviglia, infine il tap-in di Muriel su respinta del portiere dopo un siluro del solito Zapata. Che si è rivelato l’incubo notturno del Midtjylland. Ma non solo l’attaccante colombiano perché tutti gli altri hanno contribuito alla goleada. Beh, è inutile aggiungere parole per la prestazione di Gomez, Freuler e De Roon, impeccabili, gli esterni di nuovo decisivi, soprattutto Gosens e i difensori che non hanno patito amnesie o commesso errori pacchiani mentre Sportiello, a parte una parata, ha trascorso una serate infernale ma non per meriti degli avversari ma per l’inclemenza metereologica. E poi la goduria finale: al 23’ del secondo tempo è entrato Ilicic. Ecco il fuoriclasse sloveno ci ha mandato tutti quanti in sollucchero per le sue ritrovate meravigliose giocate, gli è mancato solo il gol, e poi Miranchuk che ha realizzato il quarto gol con un sinistro al bacio, in mezzo a due avversari. Troppa grazia. Da oggi Gasperini ha l’imbarazzo della scelta sugli attaccanti da spedire in campo, soluzioni infinite per alimentare una micidiale macchina da gol.
Giacomo Mayer