Il 6-2 al Brescia ha aperto uno speciale torneo tra Atalanta, Inter e Lazio per la conquista di un prestigioso secondo posto. Magari per l’Inter è una magra consolazione, per la Lazio un’amara certezza che più di tanto non poteva aspirare ma per l’Atalanta è un risultato inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Intanto i nerazzurri, soli soletti dietro la Juve, aspettano le risposte delle rivali: la squadra di Inzaghi fa visita stasera all’Udinese e i nerazzurri meneghini giocano domani a Ferrara. Non solo ma se la Roma non vince a Verona la partecipazione alla Champions per la prossima stagione è in cassaforte. Si potrà festeggiare con cinque giornate d’anticipo. Per mettere subito in chiaro che sarà una contesa apertissima l’Atalanta ha strapazzato senza pietà e con po’ di supponenza i malcapitati cugini bresciani. Mai un divario è stato così abissale. Gasperini si è sbizzarrito prima e durante la partita ha cambiare le pedine. Ha mandato in panca Gollini, Toloi, Palomino, Freuler, Gomez, Hatebober e lasciato a casa Ilicic e Muriel. Quindi ha riproposto Sutalo e Tameze e infine ha spedito in campo i panchinari che non hanno mai giocato come Rossi, Bellanova, Czyborra e ha dato spazio a Colley e a Piccoli, l’unico rimasto in panchina per tutta la partita è stato Jacopo Da Riva per il semplice motivo che non si potevano effettuare ulteriori sostituzioni ma verrà il momento anche per giovane centrocampista della Primavera. Insomma un turnover totale che comunque ha permesso ai nerazzurri di realizzare sei gol ed è l’ottava volta che segnano dai quattro gol in su. Ormai sono numeri e cifre che frullano in un mixer ad alto tasso spettacolare perché arrivare a 93 gol in campionato significa, soprattutto, collocare l’Atalanta nell’Olimpo del calcio europeo. Ma questo 6-2, più altre occasioni, mette in mostra non tanto l’abissale divario tra nerazzurri e cugini bresciani quanto lo strapotere, la forza, la bellezza e la voglia di stupire. Virtù essenziali per meritare l’ingresso fra i grandi della terra calcistica. Se De Roon, capitano e anima della squadra di ieri sera, sublima la sua prestazione con un gran gol di esterno destro, entrando in area con la velocità di un fulmine, se Zapata incorna in anticipo su Chanchelor per godere del suo gol numero 16, nonostante la lunga assenza per infortunio, se Tameze si conferma ottimo mediano allora che dire di Pasalic e di Malinovskyi? Il croato ha realizzato una tripletta squarciando la difesa delle rondinelle confermandosi centrocampista offensivo fra i più prolifici del campionato, 9 gol all’attivo mentre l’ucraino ha meritato la palma di migliore in campo in assoluto. Un gol di perfetto e micidiale sinistro, il sesto di questa sua prima serie A, due assist da fuoriclasse per Pasalic. Con loro due l’Atalanta è in una botte di ferro per molte stagioni. Certo, Il Brescia è poca cosa ma, seppur per responsabilità dei difensori nerazzurri, Caldara in primis, ha messo qualche brivido alla partita pareggiando il gol iniziale di Pasalic. E’ durato poco l’effimero pareggio perché i nerazzurri non hanno mai avuto problemi a dominare la partita che sì è trasformata ben presto in un salutare allenamento: palla a terra, gioco di prima, velocità con fraseggi e palleggi geometrici e, ovviamente, finalizzazioni. Questo è calcio allo stato puro.
Giacomo Mayer