Nessuno dica che a Foresto Sparso manca il senso di appartenenza. Sarà anche il comune “sparso” per antonomasia, ma l’unità e il legame con il territorio qui sono di casa. E lo sport locale lo testimonia, se è vero che il primo obiettivo dell’ASD Oratorio San Marco è fungere da patria calcistica innanzitutto per i tanti atleti del paese. La Prima squadra, dopo la promozione tramite ripescaggio dell’estate scorsa, bazzica nei bassifondi della Seconda Categoria, ma i risultati non distolgono la dirigenza dall’abituale organizzazione: meglio far salire ragazzi dalla Juniores, piuttosto che ingaggiare giocatori da altre società. E anche chi viene da altrove, spesso e volentieri, risiede o ha precedentemente militato a Foresto Sparso.
«Una delle poche squadre a farlo, anche se ci costa un po’ di fatica in termini di risultati: indipendentemente dai play-out, abbiamo deciso di giocare in Seconda dopo il ripescaggio come premio per i ragazzi, non c’era ambizione di fare chissà che». Parola di Emanuele Belotti, presidente del San Marco sin dagli albori: «Facevo parte della vecchia società, e quando si è sciolto il settore giovanile abbiamo deciso di ripartire con una squadra di Esordienti e due di Dilettanti. Piano piano c’è stato un aumento, attualmente contiamo dodici squadre: il mio intento era introdurre ragazzi giovani e far partecipare i genitori. Direi che ha funzionato».
Un settore giovanile da fare invidia, quello di Foresto: 247 i ragazzi, 28 gli allenatori, tra cui lo stesso Belotti, assistente della Scuola Calcio e mister della squadra di Pulcini 2016. La trafila delle formazioni è completa: si parte dalla Scuola Calcio, passando per due squadre di Pulcini a 7, una di Esordienti a 7, una di Giovanissimi a 11, due formazioni di Allievi e una di Juniores, cui si aggiungono una squadra di Dilettanti a 11 e tre di Dilettanti a 7. Al vertice la Seconda Categoria, guidata per il quarto anno consecutivo da mister Mirko Betti.
“Negli ultimi anni siamo riusciti a fare una cosa particolare» prosegue Belotti, «siamo un piccolo paese, ma siamo riusciti a creare due squadre per la medesima annata: due squadre di Esordienti lo scorso anno, due di Pulcini e due di Allievi in questa stagione. Uno dei motivi è l’arrivo di ragazzi da società di paesi vicini come Adrara e Viadanica che dopo il periodo Covid hanno fatto fatica a ripartire. Altre squadre ancora fanno selezione e così abbiamo avuto il ritorno di ragazzi precedentemente chiamati da squadre più blasonate. E anche tra i più grandi abbiamo contato parecchi ritorni».
L’organizzazione inclusiva è stata peraltro premiata in questi anni da discreti risultati sportivi, oltre alla già citata promozione della Prima Squadra. «Tra le altre cose, l’anno scorso abbiamo vinto il campionato con gli Esordienti, due anni fa con la Juniores: sono tutti ragazzi che hanno fatto la trafila qui, anni insieme hanno portato ad un bel risultato e tre di loro oggi giocano in Prima Squadra. Juniores e Dilettanti sono squadre di appoggio, preferiamo fare un tesseramento FIGC anche ad alcuni di loro piuttosto di andare a cercare atleti da fuori.»
Un settore giovanile ricco richiede ampi spazi e grande collaborazione. Entrambi non mancano: le squadre dividono le attività tra il campo comunale “Matteo Freti”, l’impianto di calcio a 7 dell’Oratorio e la palestra comunale, utilizzata per la Scuola Calcio e per le altre attività extra-calcistiche organizzate dalla società. A riprova del legame tra il San Marco e la comunità, la polisportiva si occuperà il prossimo anno, grazie al sostegno di sponsor e contributi privati, del rifacimento del campo a 7, già rassettato in un’occasione; recentemente era stata acquistata una tensostruttura sempre a favore dell’Oratorio, e in futuro si programma il rinnovamento delle cucine.
Il campo a 7 non è solo casa delle partite delle squadre più giovani e dei Dilettanti: gli appassionati di tornei lo conosceranno come teatro di una delle manifestazioni più apprezzate del post-season, il Memorial Matteo Freti. «Stiamo preparando la X edizione, si svolgerà indicativamente tra il 15 maggio e il 15 giugno: come ogni anno sarà aperto a squadre di calcio a 7 di Pulcini, Esordienti e Dilettanti» presenta Belotti. «È sempre molto partecipato, in paese contiamo più di ottanta volontari tra ragazzi e genitori. E abbiamo sempre ospiti di rilievo: il primo anno avevamo chiesto un intervento tramite delle conoscenze ed era venuto Franco Baresi. Siamo rimasti in contatto con lui e da allora viene ad ogni edizione, portando con sé un ospite o un amico, ex-compagni o vecchie glorie».
Anche per il campo a 11, di proprietà del Comune, la società auspica un rifacimento, anche se i costi proibitivi sono un vincolo non da poco: «Quel campo ha vent’anni, all’epoca era solo il quarto in Italia: avrebbe bisogno di un intervento. Abbiamo richiesto un rifacimento e il Comune sta valutando: non ci ha dato garanzie perché i costi sono esorbitanti, ma va detto che le spese della struttura sono comunque già a carico del Comune».
E il futuro? Belotti ribadisce una volta di più il carattere casereccio della sua società: «Ambizioni particolari non ne abbiamo per il settore giovanile, se non “tenere aperta la baracca”. La considerazione di questi dodici anni di presidenza è positiva: non abbiamo mai diminuito il numero delle squadre e sono riuscito a dare garanzia ai bambini della Scuola Calcio di poter giocare qui sino ai vent’anni. Tutti hanno la possibilità di fare qualcosa».
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L’Oratorio San Marco, pur con le ristrettezze e i bisogni propri di una società fondata sul volontariato, porta avanti un bagaglio di valori e principi che le fanno onore. Con la garanzia che, nella società, i ragazzi di Foresto Sparso che volessero giocare a calcio troveranno sempre una casa comune.
Christian Tognoli